Introduzione
Precedenti studi hanno evidenziato una riduzione dell'ampiezza del sensing ventricolare durante il follow-up nei pazienti affetti da cardiomiopatia aritmogena (ACM) portatori di defibrillatore transvenoso. Non sono attualmente disponibili dati sull'andamento temporale di questa variabile nei pazienti portatori di ICD sottocutaneo (S-ICD). I bassi voltaggi del complesso QRS, la natura progressiva della malattia e la segnalazione in letteratura di un tasso non trascurabile di shock inappropriati dovuti a oversensing, hanno sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza dell'uso del S-ICD in questa popolazione.
Metodi
È stata condotta un’analisi retrospettiva su una coorte di pazienti consecutivi affetti da ACM impiantati con S-ICD in due centri italiani di terzo livello, prospetticamente arruolati in un programma di monitoraggio remoto. Sono stati analizzati gli ECG sottocutanei (S-ECG) registrati al momento della prima e dell’ultima trasmissione disponibile e i valori del voltaggio del QRS sono stati confrontati tra i due momenti temporali. L’endpoint primario è stata la proporzione di pazienti in cui si è osservata una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS durante il follow-up.
Risultati
Sono stati arruolati 11 pazienti (1 femmina, età media 43±10 anni). In 5 pazienti (46%) era presente un interessamento esclusivo del ventricolo destro, in 2 pazienti (18%) un interessamento esclusivo del ventricolo sinistro e in 4 pazienti (36%) un interessamento biventricolare. Tre pazienti (27%) erano stati impiantati in prevenzione secondaria. Durante un follow-up mediano di 9 mesi (RIQ 6-17), 6 pazienti (55%, 95%CI 24-84%) hanno presentato una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS al S-ECG (Fig. A). Considerando questi 6 pazienti, la riduzione assoluta media del voltaggio è stata -0.46±0.32 mV, corrispondente ad una riduzione relativa di -19%±11%. È stata inoltre riscontrata una correlazione statisticamente significativa tra la durata del follow-up e l’ampiezza della riduzione relativa del voltaggio del QRS (r=-0.89, p=0.018, Fig. B). Non si sono verificati episodi di shock inappropriato.
Conclusioni
In una coorte di pazienti affetti da ACM portatori di S-ICD, la maggior parte dei soggetti ha mostrato una riduzione significativa dell’ampiezza del voltaggio del QRS durante il follow-up. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari ed indagarne l’eventuale significato clinico.Introduzione
Precedenti studi hanno evidenziato una riduzione dell'ampiezza del sensing ventricolare durante il follow-up nei pazienti affetti da cardiomiopatia aritmogena (ACM) portatori di defibrillatore transvenoso. Non sono attualmente disponibili dati sull'andamento temporale di questa variabile nei pazienti portatori di ICD sottocutaneo (S-ICD). I bassi voltaggi del complesso QRS, la natura progressiva della malattia e la segnalazione in letteratura di un tasso non trascurabile di shock inappropriati dovuti a oversensing, hanno sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza dell'uso del S-ICD in questa popolazione.
Metodi
È stata condotta un’analisi retrospettiva su una coorte di pazienti consecutivi affetti da ACM impiantati con S-ICD in due centri italiani di terzo livello, prospetticamente arruolati in un programma di monitoraggio remoto. Sono stati analizzati gli ECG sottocutanei (S-ECG) registrati al momento della prima e dell’ultima trasmissione disponibile e i valori del voltaggio del QRS sono stati confrontati tra i due momenti temporali. L’endpoint primario è stata la proporzione di pazienti in cui si è osservata una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS durante il follow-up.
Risultati
Sono stati arruolati 11 pazienti (1 femmina, età media 43±10 anni). In 5 pazienti (46%) era presente un interessamento esclusivo del ventricolo destro, in 2 pazienti (18%) un interessamento esclusivo del ventricolo sinistro e in 4 pazienti (36%) un interessamento biventricolare. Tre pazienti (27%) erano stati impiantati in prevenzione secondaria. Durante un follow-up mediano di 9 mesi (RIQ 6-17), 6 pazienti (55%, 95%CI 24-84%) hanno presentato una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS al S-ECG (Fig. A). Considerando questi 6 pazienti, la riduzione assoluta media del voltaggio è stata -0.46±0.32 mV, corrispondente ad una riduzione relativa di -19%±11%. È stata inoltre riscontrata una correlazione statisticamente significativa tra la durata del follow-up e l’ampiezza della riduzione relativa del voltaggio del QRS (r=-0.89, p=0.018, Fig. B). Non si sono verificati episodi di shock inappropriato.
Conclusioni
In una coorte di pazienti affetti da ACM portatori di S-ICD, la maggior parte dei soggetti ha mostrato una riduzione significativa dell’ampiezza del voltaggio del QRS durante il follow-up. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari ed indagarne l’eventuale significato clinico.Introduzione
Precedenti studi hanno evidenziato una riduzione dell'ampiezza del sensing ventricolare durante il follow-up nei pazienti affetti da cardiomiopatia aritmogena (ACM) portatori di defibrillatore transvenoso. Non sono attualmente disponibili dati sull'andamento temporale di questa variabile nei pazienti portatori di ICD sottocutaneo (S-ICD). I bassi voltaggi del complesso QRS, la natura progressiva della malattia e la segnalazione in letteratura di un tasso non trascurabile di shock inappropriati dovuti a oversensing, hanno sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza dell'uso del S-ICD in questa popolazione.
Metodi
È stata condotta un’analisi retrospettiva su una coorte di pazienti consecutivi affetti da ACM impiantati con S-ICD in due centri italiani di terzo livello, prospetticamente arruolati in un programma di monitoraggio remoto. Sono stati analizzati gli ECG sottocutanei (S-ECG) registrati al momento della prima e dell’ultima trasmissione disponibile e i valori del voltaggio del QRS sono stati confrontati tra i due momenti temporali. L’endpoint primario è stata la proporzione di pazienti in cui si è osservata una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS durante il follow-up.
Risultati
Sono stati arruolati 11 pazienti (1 femmina, età media 43±10 anni). In 5 pazienti (46%) era presente un interessamento esclusivo del ventricolo destro, in 2 pazienti (18%) un interessamento esclusivo del ventricolo sinistro e in 4 pazienti (36%) un interessamento biventricolare. Tre pazienti (27%) erano stati impiantati in prevenzione secondaria. Durante un follow-up mediano di 9 mesi (RIQ 6-17), 6 pazienti (55%, 95%CI 24-84%) hanno presentato una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS al S-ECG (Fig. A). Considerando questi 6 pazienti, la riduzione assoluta media del voltaggio è stata -0.46±0.32 mV, corrispondente ad una riduzione relativa di -19%±11%. È stata inoltre riscontrata una correlazione statisticamente significativa tra la durata del follow-up e l’ampiezza della riduzione relativa del voltaggio del QRS (r=-0.89, p=0.018, Fig. B). Non si sono verificati episodi di shock inappropriato.
Conclusioni
In una coorte di pazienti affetti da ACM portatori di S-ICD, la maggior parte dei soggetti ha mostrato una riduzione significativa dell’ampiezza del voltaggio del QRS durante il follow-up. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari ed indagarne l’eventuale significato clinico.