Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P9

ANDAMENTO TEMPORALE DEL VOLTAGGIO DEL COMPLESSO QRS REGISTRATO DAL DISPOSITIVO NEI PAZIENTI AFFETTI DA CARDIOMIOPATIA ARITMOGENA PORTATORI DI ICD SOTTOCUTANEO.

M. Casula, C. De Toni, L. Pignalosa, S. Savastano, B. Schintu, A. Scalone, M. Corda, A. Vicentini, G. Tola, R. Rordorf
DIVISIONE DI CARDIOLOGIA – FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA – FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO”, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA – FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA – FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA – FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO “SAN MATTEO”

Introduzione

Precedenti studi hanno evidenziato una riduzione dell'ampiezza del sensing ventricolare durante il follow-up nei pazienti affetti da cardiomiopatia aritmogena (ACM) portatori di defibrillatore transvenoso. Non sono attualmente disponibili dati sull'andamento temporale di questa variabile nei pazienti portatori di ICD sottocutaneo (S-ICD). I bassi voltaggi del complesso QRS, la natura progressiva della malattia e la segnalazione in letteratura di un tasso non trascurabile di shock inappropriati dovuti a oversensing, hanno sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza dell'uso del S-ICD in questa popolazione.

Metodi

È stata condotta un’analisi retrospettiva su una coorte di pazienti consecutivi affetti da ACM impiantati con S-ICD in due centri italiani di terzo livello, prospetticamente arruolati in un programma di monitoraggio remoto. Sono stati analizzati gli ECG sottocutanei (S-ECG) registrati al momento della prima e dell’ultima trasmissione disponibile e i valori del voltaggio del QRS sono stati confrontati tra i due momenti temporali. L’endpoint primario è stata la proporzione di pazienti in cui si è osservata una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS durante il follow-up.

Risultati

Sono stati arruolati 11 pazienti (1 femmina, età media 43±10 anni). In 5 pazienti (46%) era presente un interessamento esclusivo del ventricolo destro, in 2 pazienti (18%) un interessamento esclusivo del ventricolo sinistro e in 4 pazienti (36%) un interessamento biventricolare. Tre pazienti (27%) erano stati impiantati in prevenzione secondaria. Durante un follow-up mediano di 9 mesi (RIQ 6-17), 6 pazienti (55%, 95%CI 24-84%) hanno presentato una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS al S-ECG (Fig. A). Considerando questi 6 pazienti, la riduzione assoluta media del voltaggio è stata -0.46±0.32 mV, corrispondente ad una riduzione relativa di -19%±11%. È stata inoltre riscontrata una correlazione statisticamente significativa tra la durata del follow-up e l’ampiezza della riduzione relativa del voltaggio del QRS (r=-0.89, p=0.018, Fig. B). Non si sono verificati episodi di shock inappropriato.  

Conclusioni

In una coorte di pazienti affetti da ACM portatori di S-ICD, la maggior parte dei soggetti ha mostrato una riduzione significativa dell’ampiezza del voltaggio del QRS durante il follow-up. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari ed indagarne l’eventuale significato clinico.Introduzione

Precedenti studi hanno evidenziato una riduzione dell'ampiezza del sensing ventricolare durante il follow-up nei pazienti affetti da cardiomiopatia aritmogena (ACM) portatori di defibrillatore transvenoso. Non sono attualmente disponibili dati sull'andamento temporale di questa variabile nei pazienti portatori di ICD sottocutaneo (S-ICD). I bassi voltaggi del complesso QRS, la natura progressiva della malattia e la segnalazione in letteratura di un tasso non trascurabile di shock inappropriati dovuti a oversensing, hanno sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza dell'uso del S-ICD in questa popolazione.

Metodi

È stata condotta un’analisi retrospettiva su una coorte di pazienti consecutivi affetti da ACM impiantati con S-ICD in due centri italiani di terzo livello, prospetticamente arruolati in un programma di monitoraggio remoto. Sono stati analizzati gli ECG sottocutanei (S-ECG) registrati al momento della prima e dell’ultima trasmissione disponibile e i valori del voltaggio del QRS sono stati confrontati tra i due momenti temporali. L’endpoint primario è stata la proporzione di pazienti in cui si è osservata una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS durante il follow-up.

Risultati

Sono stati arruolati 11 pazienti (1 femmina, età media 43±10 anni). In 5 pazienti (46%) era presente un interessamento esclusivo del ventricolo destro, in 2 pazienti (18%) un interessamento esclusivo del ventricolo sinistro e in 4 pazienti (36%) un interessamento biventricolare. Tre pazienti (27%) erano stati impiantati in prevenzione secondaria. Durante un follow-up mediano di 9 mesi (RIQ 6-17), 6 pazienti (55%, 95%CI 24-84%) hanno presentato una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS al S-ECG (Fig. A). Considerando questi 6 pazienti, la riduzione assoluta media del voltaggio è stata -0.46±0.32 mV, corrispondente ad una riduzione relativa di -19%±11%. È stata inoltre riscontrata una correlazione statisticamente significativa tra la durata del follow-up e l’ampiezza della riduzione relativa del voltaggio del QRS (r=-0.89, p=0.018, Fig. B). Non si sono verificati episodi di shock inappropriato.  

Conclusioni

In una coorte di pazienti affetti da ACM portatori di S-ICD, la maggior parte dei soggetti ha mostrato una riduzione significativa dell’ampiezza del voltaggio del QRS durante il follow-up. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari ed indagarne l’eventuale significato clinico.Introduzione

Precedenti studi hanno evidenziato una riduzione dell'ampiezza del sensing ventricolare durante il follow-up nei pazienti affetti da cardiomiopatia aritmogena (ACM) portatori di defibrillatore transvenoso. Non sono attualmente disponibili dati sull'andamento temporale di questa variabile nei pazienti portatori di ICD sottocutaneo (S-ICD). I bassi voltaggi del complesso QRS, la natura progressiva della malattia e la segnalazione in letteratura di un tasso non trascurabile di shock inappropriati dovuti a oversensing, hanno sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza dell'uso del S-ICD in questa popolazione.

Metodi

È stata condotta un’analisi retrospettiva su una coorte di pazienti consecutivi affetti da ACM impiantati con S-ICD in due centri italiani di terzo livello, prospetticamente arruolati in un programma di monitoraggio remoto. Sono stati analizzati gli ECG sottocutanei (S-ECG) registrati al momento della prima e dell’ultima trasmissione disponibile e i valori del voltaggio del QRS sono stati confrontati tra i due momenti temporali. L’endpoint primario è stata la proporzione di pazienti in cui si è osservata una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS durante il follow-up.

Risultati

Sono stati arruolati 11 pazienti (1 femmina, età media 43±10 anni). In 5 pazienti (46%) era presente un interessamento esclusivo del ventricolo destro, in 2 pazienti (18%) un interessamento esclusivo del ventricolo sinistro e in 4 pazienti (36%) un interessamento biventricolare. Tre pazienti (27%) erano stati impiantati in prevenzione secondaria. Durante un follow-up mediano di 9 mesi (RIQ 6-17), 6 pazienti (55%, 95%CI 24-84%) hanno presentato una riduzione significativa dell’ampiezza del QRS al S-ECG (Fig. A). Considerando questi 6 pazienti, la riduzione assoluta media del voltaggio è stata -0.46±0.32 mV, corrispondente ad una riduzione relativa di -19%±11%. È stata inoltre riscontrata una correlazione statisticamente significativa tra la durata del follow-up e l’ampiezza della riduzione relativa del voltaggio del QRS (r=-0.89, p=0.018, Fig. B). Non si sono verificati episodi di shock inappropriato.  

Conclusioni

In una coorte di pazienti affetti da ACM portatori di S-ICD, la maggior parte dei soggetti ha mostrato una riduzione significativa dell’ampiezza del voltaggio del QRS durante il follow-up. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati preliminari ed indagarne l’eventuale significato clinico.