Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

IMPATTO DELLA CORONAROGRAFIA E DELLA ANGIOPLASTICA CORONARICA SULLA MORTALITÀ IN UNA COORTE DI PAZIENTI CON SCOMPENSO CARDIACO DI NUOVA INSORGENZA IN ITALIA

Seccareccia Fulvia Roma (Roma) – Istituto Superiore Di Sanità | De Luca Leonardo Roma (Roma) – Department Of Cardio-Thoracic And Vascular Medicine And Surgery, Division Of Cardiology, A.O. San Camillo-Forlanini, Rome; Unicamillus-Saint Camillus International University Of Health Sciences, Rome | D’Errigo Paola Roma (Roma) – Istituto Superiore Di Sanità | Rosato Stefano Roma (Roma) – Istituto Superiore Di Sanità | Duranti Giorgia Roma (Roma) – Agenzia Nazionale Per I Servizi Sanitari Regionali | Badoni Gabriella Roma (Roma) – Istituto Superiore Di Sanità | Baglio Giovanni Roma (Roma) – Agenzia Nazionale Per I Servizi Sanitari Regionali

Background: Sebbene l’ischemia miocardica e la coronaropatia svolgano un ruolo cruciale nella fisiopatologia dello scompenso cardiaco (SC) di nuova insorgenza, l’impatto della coronarografia e dell’eventuale rivascolarizzazione mediante angioplastica coronarica percutanea (PCI) sulla mortalità dello SC non è ben chiarito.

Obiettivo: Valutare l’efficacia dell’esecuzione di Coronarografia e della PCI nel ridurre gli esiti a medio termine in una coorte di pazienti ricoverati con SC di nuova insorgenza in Italia.

Metodi: Studio di coorte retrospettivo che ha arruolato tutti i pazienti di età 18-100 anni ricoverati per uno SC di nuova insorgenza in un ospedale pubblico o privato accreditato italiano negli anni 2015-2019 e sopravvissuti a 30 giorni dal ricovero indice. I pazienti con una precedente diagnosi di CAD sono stati esclusi dall’analisi. I pazienti arruolati sono stati suddivisi in: pazienti non sottoposti a coronarografia (No CVG); pazienti sottoposti a coronarografia senza esecuzione di PCI (CORO) e pazienti sottoposti a coronarografia e PCI (PCI). L’outcome principale dello studio è stato la mortalità per tutte le cause a 1 anno dal ricovero indice. Per confrontare i gruppi in studio tenendo conto della diversa distribuzione dei fattori di rischio è stato utilizzato un modello multivariato di Cox stimato attraverso una procedura stepwise.

Resultati: nel periodo di studio sono stati registrati 342090 ricoveri per SC di nuova insorgenza in Italia. Tra questi, 32240 (9,42%) pazienti sono stati sottoposti a coronarografia senza esecuzione di PCI e solo 5890 (1,72%) sono stati sottoposti anche a PCI. I pazienti sottoposti a procedura invasiva sono risultati mediamente più giovani (età media =80,7 nei No CVG, 69,0 nei CORO e 72,3 nei PCI), con una percentuale più bassa di donne (58,8% nei No CVG, 37,0% nei CORO e 27,6% nei PCI) e con meno comorbidità rispetto ai non trattati. Dopo aver aggiustato per genere, età e comorbidità la coronarografia è risultata protettiva rispetto al non trattamento sia se eseguita da sola (HR=0,57; p <0,0001) sia se seguita da PCI (HR=0,67; p <0,0001).

Conclusioni: In questa coorte di pazienti consecutivi con SC di nuova insorgenza, l’esecuzione della coronarografia e/o dell’eventuale PCI è risultata associata ad una significativa riduzione della mortalità ad 1 anno.