Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P82

UPDATE SULL'APPROCCIO “MINIMALISTICO” ALLA VALVULOPLASTICA AORTICA PERCUTANEA IN UN CENTRO AD ALTO VOLUME, SENZA CARDIOCHIRURGIA O PROGRAMMA TAVI IN SEDE

M. Bruno, G. Iannopollo, A. Capecchi, R. Verardi, V. Lanzilotti, C. Pedone, G. Nobile, G. Casella
UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA, UOC CARDIOLOGIA,OSPEDALE MAGGIORE,BOLOGNA,ITALIA

Introduzione: Recenti evidenze hanno documentato l’efficacia e la sicurezza della valvuloplastica aortica in centri ad alto volume senza cardiochirurgia, ove è stata tradizionalmente eseguita, a seguito di una maggiore esperienza nella metodica e nell’adozione di un approccio “minimalistico” (puntura eco–guidata, accesso radiale e stimolazione tramite la guida endoventricolare).  Obiettivi: Valutare e confermare la sicurezza della valvuloplastica aortica percutanea in un centro ad alto volume, ma senza cardiochirurgia né programma di TAVI in sede, e l’effetto di approcci “minimalistici” alla metodica per ridurre le complicanze peri–procedurali su un’ampia popolazione “all comers”. Metodi e risultati: Da gennaio 2016 a Dicembre 2020, 150 pazienti sono stati trattati con BAV presso il nostro Centro. L’età media era di 83,4 anni (+/– 5,6) con un elevato profilo di rischio operatorio (Euroscore II 9,0 +/–7). L’indicazione principale è stata l’esecuzione del BAV come procedura ponte alla TAVI (n=96; 64%); le altre indicazioni sono state lo shock cardiogeno (n=7; 4,5 %), l’esecuzione di BAV come procedura ponte ad intervento di SVAO (n=7; 4,5%) e come trattamento palliativo (TP) (n=40; 27%) La procedura è stata eseguita sia per via femorale (n=135; 90%) che per via radiale (n=15; 10%). La puntura arteriosa è stata guidata dall’ecografia in 89 pazienti (59%) e la stimolazione del PM è stata eseguita dalla guida rigida in ventricolo in 106 casi (71%). L’esecuzione del BAV ha permesso di ridurre i gradienti transvalvolari invasivi in maniera significativa (grad picco–picco pre: 57 +/– 23 mmHg vs post 25 +/– 11 mmHg, p<0.001; grad medio pre: 41 +/–17 mmHg vs post 16 +/–7 mmHg, p<0.001). La sicurezza della procedura è stata confermata dall’esiguo numero di complicanze vascolari maggiori (n=1; 0,06%) e minori (n=6; 4,0%) e dall’assenza di episodi di ictus ischemico. Sono state documentate 7 morti (4,5%) intraospedaliere di cui 5 pazienti con quadro clinico di shock cardiogeno ed 2 paziente con numerose comorbidità sottoposto a BAV come TP.  Conclusioni: La valvuloplastica aortica percutanea mediante nuovi approcci “minimalistici” si conferma una strategia sicura anche in centri ad alti volumi, senza CCH o programma TAVI in sede.