Obiettivo: L'incidenza ed il valore prognostico della fibrillazione atriale di nuova insorgenza (NOAF) dopo stenting di malattia coronarica complessa coinvolgente la biforcazione del tronco comune, usando una tecnica con stent singolo o doppio, non sono stati ancora studiati.
Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati procedurali e clinici dei pazienti riferiti al nostro centro, tra il 1 gennaio 2008 e il 1 maggio 2018, per malattia coronarica complessa coinvilgente la biforcazione del tronco comune. I pazienti potevano essere trattati con provisional stenting, Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-inverted-T ( NIT) L'analisi multivariata di regressione di Cox è stata utilizzata per valutare il ruolo di diverse strategie di stenting, aggiustate per i fattori di confondimento, sul rischio di NOAF durante il periodo di follow-up.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentodue pazienti (316 maschi, età media 70,3±12,8 anni, punteggio SYNTAX medio 31,6±6,3). Ad un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso di fallimento della lesione target (TLF) era del 10,1%. La trombosi dello stent e la mortalità cardiovascolare erano rispettivamente dell'1,2% e del 3,6% dei casi. Una NOAF si è verificata in 23 su 502 pazienti (4,6%). I pazienti con NOAF erano più frequentemente donne di età avanzata, diabetiche ed obese. La sopravvivenza libera NOAF ha favorito la tecnica basata su stent singolo rispetto a quella con doppio stent; tra le tecniche di stent doppio il NIT è risultato superiore rispetto alle altre. La strategia dello stent singolo presentava un rischio inferiore di NOAF rispetto alla tecnica dello stent doppio all'analisi multivariata (HR: 1,14, IC 95%: 1,10-1,19, p<0,001 vs HR: 1,28, IC 95%: 1,23-1,32, p<0,0001) .
Conclusioni: La comparsa di NOAF nei pazienti trattati con PCI per malattia coronarica complessa interessante il tronco comune ha dimostrato una bassa incidenza ma è risultata più frequente nei pazienti trattati con tecnica a doppio stent. Obiettivo: L'incidenza ed il valore prognostico della fibrillazione atriale di nuova insorgenza (NOAF) dopo stenting di malattia coronarica complessa coinvolgente la biforcazione del tronco comune, usando una tecnica con stent singolo o doppio, non sono stati ancora studiati.
Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati procedurali e clinici dei pazienti riferiti al nostro centro, tra il 1 gennaio 2008 e il 1 maggio 2018, per malattia coronarica complessa coinvilgente la biforcazione del tronco comune. I pazienti potevano essere trattati con provisional stenting, Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-inverted-T ( NIT) L'analisi multivariata di regressione di Cox è stata utilizzata per valutare il ruolo di diverse strategie di stenting, aggiustate per i fattori di confondimento, sul rischio di NOAF durante il periodo di follow-up.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentodue pazienti (316 maschi, età media 70,3±12,8 anni, punteggio SYNTAX medio 31,6±6,3). Ad un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso di fallimento della lesione target (TLF) era del 10,1%. La trombosi dello stent e la mortalità cardiovascolare erano rispettivamente dell'1,2% e del 3,6% dei casi. Una NOAF si è verificata in 23 su 502 pazienti (4,6%). I pazienti con NOAF erano più frequentemente donne di età avanzata, diabetiche ed obese. La sopravvivenza libera NOAF ha favorito la tecnica basata su stent singolo rispetto a quella con doppio stent; tra le tecniche di stent doppio il NIT è risultato superiore rispetto alle altre. La strategia dello stent singolo presentava un rischio inferiore di NOAF rispetto alla tecnica dello stent doppio all'analisi multivariata (HR: 1,14, IC 95%: 1,10-1,19, p<0,001 vs HR: 1,28, IC 95%: 1,23-1,32, p<0,0001) .
Conclusioni: La comparsa di NOAF nei pazienti trattati con PCI per malattia coronarica complessa interessante il tronco comune ha dimostrato una bassa incidenza ma è risultata più frequente nei pazienti trattati con tecnica a doppio stent. Obiettivo: L'incidenza ed il valore prognostico della fibrillazione atriale di nuova insorgenza (NOAF) dopo stenting di malattia coronarica complessa coinvolgente la biforcazione del tronco comune, usando una tecnica con stent singolo o doppio, non sono stati ancora studiati.
Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati procedurali e clinici dei pazienti riferiti al nostro centro, tra il 1 gennaio 2008 e il 1 maggio 2018, per malattia coronarica complessa coinvilgente la biforcazione del tronco comune. I pazienti potevano essere trattati con provisional stenting, Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-inverted-T ( NIT) L'analisi multivariata di regressione di Cox è stata utilizzata per valutare il ruolo di diverse strategie di stenting, aggiustate per i fattori di confondimento, sul rischio di NOAF durante il periodo di follow-up.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentodue pazienti (316 maschi, età media 70,3±12,8 anni, punteggio SYNTAX medio 31,6±6,3). Ad un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso di fallimento della lesione target (TLF) era del 10,1%. La trombosi dello stent e la mortalità cardiovascolare erano rispettivamente dell'1,2% e del 3,6% dei casi. Una NOAF si è verificata in 23 su 502 pazienti (4,6%). I pazienti con NOAF erano più frequentemente donne di età avanzata, diabetiche ed obese. La sopravvivenza libera NOAF ha favorito la tecnica basata su stent singolo rispetto a quella con doppio stent; tra le tecniche di stent doppio il NIT è risultato superiore rispetto alle altre. La strategia dello stent singolo presentava un rischio inferiore di NOAF rispetto alla tecnica dello stent doppio all'analisi multivariata (HR: 1,14, IC 95%: 1,10-1,19, p<0,001 vs HR: 1,28, IC 95%: 1,23-1,32, p<0,0001) .
Conclusioni: La comparsa di NOAF nei pazienti trattati con PCI per malattia coronarica complessa interessante il tronco comune ha dimostrato una bassa incidenza ma è risultata più frequente nei pazienti trattati con tecnica a doppio stent. Obiettivo: L'incidenza ed il valore prognostico della fibrillazione atriale di nuova insorgenza (NOAF) dopo stenting di malattia coronarica complessa coinvolgente la biforcazione del tronco comune, usando una tecnica con stent singolo o doppio, non sono stati ancora studiati.
Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati procedurali e clinici dei pazienti riferiti al nostro centro, tra il 1 gennaio 2008 e il 1 maggio 2018, per malattia coronarica complessa coinvilgente la biforcazione del tronco comune. I pazienti potevano essere trattati con provisional stenting, Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-inverted-T ( NIT) L'analisi multivariata di regressione di Cox è stata utilizzata per valutare il ruolo di diverse strategie di stenting, aggiustate per i fattori di confondimento, sul rischio di NOAF durante il periodo di follow-up.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentodue pazienti (316 maschi, età media 70,3±12,8 anni, punteggio SYNTAX medio 31,6±6,3). Ad un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso di fallimento della lesione target (TLF) era del 10,1%. La trombosi dello stent e la mortalità cardiovascolare erano rispettivamente dell'1,2% e del 3,6% dei casi. Una NOAF si è verificata in 23 su 502 pazienti (4,6%). I pazienti con NOAF erano più frequentemente donne di età avanzata, diabetiche ed obese. La sopravvivenza libera NOAF ha favorito la tecnica basata su stent singolo rispetto a quella con doppio stent; tra le tecniche di stent doppio il NIT è risultato superiore rispetto alle altre. La strategia dello stent singolo presentava un rischio inferiore di NOAF rispetto alla tecnica dello stent doppio all'analisi multivariata (HR: 1,14, IC 95%: 1,10-1,19, p<0,001 vs HR: 1,28, IC 95%: 1,23-1,32, p<0,0001) .
Conclusioni: La comparsa di NOAF nei pazienti trattati con PCI per malattia coronarica complessa interessante il tronco comune ha dimostrato una bassa incidenza ma è risultata più frequente nei pazienti trattati con tecnica a doppio stent.