Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

ENDOCARDITE INFETTIVA SU VALVOLA MITRALE COMPLICATA DA INFARTO INFERIORE E PLURIME EMBOLIZZAZIONI DISTALI

Ruggiero Alessandro L’Aquila (L’Aquila) – Università Dell’Aquila | Benvenuto Manuela Teramo (Teramo) – Uoc Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Giuseppe Mazzini, Teramo | Lavorgna Alberto Teramo (Teramo) – Uoc Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Giuseppe Mazzini, Teramo | Palazzolo Martina L’Aquila (L’Aquila) – Università Dell’Aquila | Romano Silvio L’Aquila (L’Aquila) – Università Dell’Aquila | Fabiani Donatello Teramo (Teramo) – Uoc Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Giuseppe Mazzini, Teramo

Una donna di 41 anni con storia di tossicodipendenza attiva giungeva in PS con la seguente sintomatologia: iperpiressia, brivido scuotente, marcata astenia e anoressia da circa 10 giorni; agli esami ematochimici eseguiti in urgenza si evidenziava innalzamento degli indici di flogosi e severa anemizzazione. Nel sospetto di endocardite infettiva veniva eseguito un ecocadiogramma transtoracico che evidenziava una massa isoecogena mobile adesa al lembo anteriore mitralico (LAM), compatibile in prima ipotesi con vegetazione endocarditica. Venivano prelevate le emocolture e impostata terapia antibiotica empirica; in seguito al peggioramento delle condizioni cliniche, la paziente veniva sottoposta a TC total body senza mdc con riscontro di multiple localizzazioni settiche periferiche a livello polmonare, splenico e renale, associate alla presenza di focolaio emorragico cerebrale. All’ ecocardiografia transesofagea (TEE) veniva confermata la presenza di vegetazione mobile delle dimensioni di 29 mm sul versante atriale del LAM e perforazione del LAM a livello di A3 con associato jet di rigurgito eccentrico di grado severo. Successivamente, durante la degenza, in seguito alla comparsa di intensa epigastralgia ed al riscontro elettrocardiografico di sopra-ST in sede inferiore associato a innalzamento degli indici di miocardionecrosi, veniva posto il sospetto di embolizzazione settica coronarica; in considerazione dell’elevato rischio emorragico e dello stato settico veniva posta indicazione a terapia conservativa. Dopo un mese di terapia antibiotica mirata, ottenuta la stabilizzazione clinica della paziente, veniva eseguita TEE di controllo che evidenziava la scomparsa della vegetazione endocarditica e persistenza della perforazione del lembo valvolare e del jet eccentrico. Regredito il quadro settico, si procedeva a studio coronarografico che mostrava circolo coronarico indenne e la paziente veniva sottoposta a intervento cardiochirurgico di plastica valvolare mitralica con sutura diretta della lacerazione del LAM ed impianto di anello in mini-toracotomia. Dopo breve periodo in terapia intensiva, proseguiva la degenza in Cardiochirurgia in assenza di complicanze. Un’attenta gestione clinica della fase di scompenso e la terapia antibiotica, prima empirica, poi mirata hanno permesso di portare la paziente all’intervento cardiochirurgico nelle migliori condizioni possibili, riducendo il rischio di complicanze.