Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P76

UNA DISSEZIONE CORONARICA SPONTANEA BEFFARDAMENTE SIGILLATA DA UN “EFFETTO PARACADUTE”

D. Buccheri, L. Priolo, D. Vinci, R. Lombardo
ASP TRAPANI, P.O. SANT’ANTONIO ABATE DI TRAPANI, ASP TRAPANI, P.O. SANT’ANTONIO ABATE DI TRAPANI, ASP TRAPANI, P.O. SANT’ANTONIO ABATE DI TRAPANI, ASP TRAPANI, P.O. SANT’ANTONIO ABATE DI TRAPANI

Si presenta il caso di una donna 38enne che giunge alla nostra osservazione per NSTEMI; 15 giorni prima, presso un'altra sede, la paziente veniva trattata con PCI primaria per uno STEMI inferiore, con impianto di 2 DES su coronaria destra al tratto medio.

Alla presentazione l'ECG e l'ecocardiogramma sono negativi per alterazioni ischemiche. Per la tipicità e la persistenza del dolore toracico si esegue coronarografia mostrante una coronaria destra priva di stenosi significative al tratto sede di stent ed evidenziante l'occlusione di un ramo postero-laterale all'origine, ricevente collateralizzazione dall'arteria discendente anteriore. Sospettando una dissezione, si esegue analisi OCT dopo il posizionamento di 2 guide coronariche; la presenza di queste, nonchè la pressione del contrasto erogato per l'OCT, operando un effetto "sigillante" non permettono di rilevare dissezione.

Il giorno seguente succede un altro episodio di angina con sopra-slivellamento del tratto ST in sede  inferiore, transitorio, motivante coronarografia; un'altra analisi OCT viene condotta, stavolta impiegando una sola guida coronarica, mostrando chiare immagini compatibili con dissezione coronarica spontanea. Per comprendere al meglio la morfologia vasale viene eseguita analisi IVUS, anche questa mostrante la presenza di un vero e di un falso lume. L'emodinamista decide di trattare la dissezione con l'impianto di 2 DES in "overlap", ripristinando un normale flusso TIMI 3 con la completa risoluzione sintomatologica.

La paziente è dimessa dopo 5 giorni, in doppia terapia antiaggregante e statina. Al controllo dopo 24 mesi la paziente è asintomatica.

L'esperienza nel campo delle dissezioni coronariche spontanee è di grande importanza nel riconoscere tale entità nosografica, motivo probabile per cui è tuttora sotto-diagnosticata, anche per via della frequente assenza di segni distintivi alla coronarografia. Quello che si presenta è un caso in cui una completa analisi diagnostica per immagini (coronarografia, OCT e IVUS) ha permesso di svelare una dissezione coronarica spontanea dopo un recente impianto di stent, condizione che con la sola acquisizione coronarografica ad opera di operatori inesperti si sarebbe potuto non diagnosticare.Si presenta il caso di una donna 38enne che giunge alla nostra osservazione per NSTEMI; 15 giorni prima, presso un'altra sede, la paziente veniva trattata con PCI primaria per uno STEMI inferiore, con impianto di 2 DES su coronaria destra al tratto medio.

Alla presentazione l'ECG e l'ecocardiogramma sono negativi per alterazioni ischemiche. Per la tipicità e la persistenza del dolore toracico si esegue coronarografia mostrante una coronaria destra priva di stenosi significative al tratto sede di stent ed evidenziante l'occlusione di un ramo postero-laterale all'origine, ricevente collateralizzazione dall'arteria discendente anteriore. Sospettando una dissezione, si esegue analisi OCT dopo il posizionamento di 2 guide coronariche; la presenza di queste, nonchè la pressione del contrasto erogato per l'OCT, operando un effetto "sigillante" non permettono di rilevare dissezione.

Il giorno seguente succede un altro episodio di angina con sopra-slivellamento del tratto ST in sede  inferiore, transitorio, motivante coronarografia; un'altra analisi OCT viene condotta, stavolta impiegando una sola guida coronarica, mostrando chiare immagini compatibili con dissezione coronarica spontanea. Per comprendere al meglio la morfologia vasale viene eseguita analisi IVUS, anche questa mostrante la presenza di un vero e di un falso lume. L'emodinamista decide di trattare la dissezione con l'impianto di 2 DES in "overlap", ripristinando un normale flusso TIMI 3 con la completa risoluzione sintomatologica.

La paziente è dimessa dopo 5 giorni, in doppia terapia antiaggregante e statina. Al controllo dopo 24 mesi la paziente è asintomatica.

L'esperienza nel campo delle dissezioni coronariche spontanee è di grande importanza nel riconoscere tale entità nosografica, motivo probabile per cui è tuttora sotto-diagnosticata, anche per via della frequente assenza di segni distintivi alla coronarografia. Quello che si presenta è un caso in cui una completa analisi diagnostica per immagini (coronarografia, OCT e IVUS) ha permesso di svelare una dissezione coronarica spontanea dopo un recente impianto di stent, condizione che con la sola acquisizione coronarografica ad opera di operatori inesperti si sarebbe potuto non diagnosticare.Si presenta il caso di una donna 38enne che giunge alla nostra osservazione per NSTEMI; 15 giorni prima, presso un'altra sede, la paziente veniva trattata con PCI primaria per uno STEMI inferiore, con impianto di 2 DES su coronaria destra al tratto medio.

Alla presentazione l'ECG e l'ecocardiogramma sono negativi per alterazioni ischemiche. Per la tipicità e la persistenza del dolore toracico si esegue coronarografia mostrante una coronaria destra priva di stenosi significative al tratto sede di stent ed evidenziante l'occlusione di un ramo postero-laterale all'origine, ricevente collateralizzazione dall'arteria discendente anteriore. Sospettando una dissezione, si esegue analisi OCT dopo il posizionamento di 2 guide coronariche; la presenza di queste, nonchè la pressione del contrasto erogato per l'OCT, operando un effetto "sigillante" non permettono di rilevare dissezione.

Il giorno seguente succede un altro episodio di angina con sopra-slivellamento del tratto ST in sede  inferiore, transitorio, motivante coronarografia; un'altra analisi OCT viene condotta, stavolta impiegando una sola guida coronarica, mostrando chiare immagini compatibili con dissezione coronarica spontanea. Per comprendere al meglio la morfologia vasale viene eseguita analisi IVUS, anche questa mostrante la presenza di un vero e di un falso lume. L'emodinamista decide di trattare la dissezione con l'impianto di 2 DES in "overlap", ripristinando un normale flusso TIMI 3 con la completa risoluzione sintomatologica.

La paziente è dimessa dopo 5 giorni, in doppia terapia antiaggregante e statina. Al controllo dopo 24 mesi la paziente è asintomatica.

L'esperienza nel campo delle dissezioni coronariche spontanee è di grande importanza nel riconoscere tale entità nosografica, motivo probabile per cui è tuttora sotto-diagnosticata, anche per via della frequente assenza di segni distintivi alla coronarografia. Quello che si presenta è un caso in cui una completa analisi diagnostica per immagini (coronarografia, OCT e IVUS) ha permesso di svelare una dissezione coronarica spontanea dopo un recente impianto di stent, condizione che con la sola acquisizione coronarografica ad opera di operatori inesperti si sarebbe potuto non diagnosticare.Si presenta il caso di una donna 38enne che giunge alla nostra osservazione per NSTEMI; 15 giorni prima, presso un'altra sede, la paziente veniva trattata con PCI primaria per uno STEMI inferiore, con impianto di 2 DES su coronaria destra al tratto medio.

Alla presentazione l'ECG e l'ecocardiogramma sono negativi per alterazioni ischemiche. Per la tipicità e la persistenza del dolore toracico si esegue coronarografia mostrante una coronaria destra priva di stenosi significative al tratto sede di stent ed evidenziante l'occlusione di un ramo postero-laterale all'origine, ricevente collateralizzazione dall'arteria discendente anteriore. Sospettando una dissezione, si esegue analisi OCT dopo il posizionamento di 2 guide coronariche; la presenza di queste, nonchè la pressione del contrasto erogato per l'OCT, operando un effetto "sigillante" non permettono di rilevare dissezione.

Il giorno seguente succede un altro episodio di angina con sopra-slivellamento del tratto ST in sede  inferiore, transitorio, motivante coronarografia; un'altra analisi OCT viene condotta, stavolta impiegando una sola guida coronarica, mostrando chiare immagini compatibili con dissezione coronarica spontanea. Per comprendere al meglio la morfologia vasale viene eseguita analisi IVUS, anche questa mostrante la presenza di un vero e di un falso lume. L'emodinamista decide di trattare la dissezione con l'impianto di 2 DES in "overlap", ripristinando un normale flusso TIMI 3 con la completa risoluzione sintomatologica.

La paziente è dimessa dopo 5 giorni, in doppia terapia antiaggregante e statina. Al controllo dopo 24 mesi la paziente è asintomatica.

L'esperienza nel campo delle dissezioni coronariche spontanee è di grande importanza nel riconoscere tale entità nosografica, motivo probabile per cui è tuttora sotto-diagnosticata, anche per via della frequente assenza di segni distintivi alla coronarografia. Quello che si presenta è un caso in cui una completa analisi diagnostica per immagini (coronarografia, OCT e IVUS) ha permesso di svelare una dissezione coronarica spontanea dopo un recente impianto di stent, condizione che con la sola acquisizione coronarografica ad opera di operatori inesperti si sarebbe potuto non diagnosticare.