Il carico di lavoro mentale dei cardiologi interventisti può avere un impatto sulle loro prestazioni così come sulla prognosi dei pazienti. Tuttavia, viene prestata poca attenzione al monitoraggio e all'ottimizzazione del loro stato mentale. Le interfacce neurali basate sull'elettroencefalogramma (EEG) possono stimare l'affaticamento mentale e la sonnolenza attraverso tecniche di analisi spettrale e l'ampiezza delle onde alfa è un indicatore ampiamente validato del livello di impegno mentale. Non sono, però, disponibili in letteratura dati riguardo le interfacce neurali per le discipline interventistiche.
La presente relazione preliminare è il primo passo di un progetto volto ad analizzare e monitorare l'affaticamento mentale e la sonnolenza attraverso la variazione delle psicometriche e delle neurometriche in cardiologi interventisti (NCT05041218). Abbiamo registrato e analizzato prospetticamente i segnali EEG di 7 cardiologi interventisti in 129 procedure consecutive.
Le neurometriche sono state acquisite all'inizio del turno, prima e dopo ogni procedura eseguita durante 127 protocolli di attenuazione alfa (AAP) validi, un test pratico per quantificare la sonnolenza misurando la potenza alfa durante 2 cicli di apertura/chiusura degli occhi. Abbiamo raccolto le misure di potenza delle onde alfa ottenute durante la condizione di riposo (AA Coefficient-eyes open (AAC-eo), AAC-eyes closed (AAC-ec) e AAC-mean), relative alla fatica, e AAC-ec/AAC-eo (rapporto AAC), relativo alla sonnolenza.
Da un'osservazione di due mesi sono emersi i primi interessanti risultati preliminari: i) AAC-mean, AAC-eo e AAC-ec hanno mostrato un andamento al rialzo durante la giornata lavorativa, riflettendo un aumento della fatica mentale (p <0,01 per tutte le variabili); ii) l'andamento delle psicometriche a livello di popolazione conferma la stessa tendenza descritta dalle neurometriche, riflettendo probabilmente una ridotta consapevolezza da parte dell'operatore del proprio stato mentale.
Lo sviluppo di un dispositivo a basso costo e ad alta praticabilità per monitorare e analizzare il livello di coinvolgimento mentale dell'operatore potrebbe essere estremamente interessante, considerando la mancanza di dati in letteratura e i recenti sviluppi tecnologici.Il carico di lavoro mentale dei cardiologi interventisti può avere un impatto sulle loro prestazioni così come sulla prognosi dei pazienti. Tuttavia, viene prestata poca attenzione al monitoraggio e all'ottimizzazione del loro stato mentale. Le interfacce neurali basate sull'elettroencefalogramma (EEG) possono stimare l'affaticamento mentale e la sonnolenza attraverso tecniche di analisi spettrale e l'ampiezza delle onde alfa è un indicatore ampiamente validato del livello di impegno mentale. Non sono, però, disponibili in letteratura dati riguardo le interfacce neurali per le discipline interventistiche.
La presente relazione preliminare è il primo passo di un progetto volto ad analizzare e monitorare l'affaticamento mentale e la sonnolenza attraverso la variazione delle psicometriche e delle neurometriche in cardiologi interventisti (NCT05041218). Abbiamo registrato e analizzato prospetticamente i segnali EEG di 7 cardiologi interventisti in 129 procedure consecutive.
Le neurometriche sono state acquisite all'inizio del turno, prima e dopo ogni procedura eseguita durante 127 protocolli di attenuazione alfa (AAP) validi, un test pratico per quantificare la sonnolenza misurando la potenza alfa durante 2 cicli di apertura/chiusura degli occhi. Abbiamo raccolto le misure di potenza delle onde alfa ottenute durante la condizione di riposo (AA Coefficient-eyes open (AAC-eo), AAC-eyes closed (AAC-ec) e AAC-mean), relative alla fatica, e AAC-ec/AAC-eo (rapporto AAC), relativo alla sonnolenza.
Da un'osservazione di due mesi sono emersi i primi interessanti risultati preliminari: i) AAC-mean, AAC-eo e AAC-ec hanno mostrato un andamento al rialzo durante la giornata lavorativa, riflettendo un aumento della fatica mentale (p <0,01 per tutte le variabili); ii) l'andamento delle psicometriche a livello di popolazione conferma la stessa tendenza descritta dalle neurometriche, riflettendo probabilmente una ridotta consapevolezza da parte dell'operatore del proprio stato mentale.
Lo sviluppo di un dispositivo a basso costo e ad alta praticabilità per monitorare e analizzare il livello di coinvolgimento mentale dell'operatore potrebbe essere estremamente interessante, considerando la mancanza di dati in letteratura e i recenti sviluppi tecnologici.