Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.
Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.
Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.
Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.
Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.
Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.
Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.
Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.
Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.
Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.
Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.
Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.
Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.