Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P70

ESPERIENZA CLINICA DELLE PRIME 41 PROCEDURE DI LITOTRISSIA INTRACORONARICA IN UN CATH-LAB ITALIANO

U. Barbero, M. Pavani, C. Moncalvo, M. Ajassa, M. De Benedictis
OSPEDALE MAGGIORE “SANTISSIMA ANNUNZIATA”, OSPEDALE MAGGIORE “SANTISSIMA ANNUNZIATA”, OSPEDALE MAGGIORE “SANTISSIMA ANNUNZIATA”, OSPEDALE MAGGIORE “SANTISSIMA ANNUNZIATA”, OSPEDALE MAGGIORE “SANTISSIMA ANNUNZIATA”

Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.

Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.

Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.

Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.

Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.

Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.

Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.

Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.

Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.

Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.Introduzione La sotto espansione dello stent è uno dei principali predittori del fallimento della PCI (percutaneous coronary intervention), e risulta un trigger per restenosi e trombosi dello stent, con ovvie conseguenze cliniche. Una tra le più frequenti e pericolose cause di fallimento è la presenza di una lesione calcificata. È quindi obbligatorio il riconoscimento e preparazione della lesione prima dello stenting.

Metodi Sono stati reclutati nel cath-lab tutti i pazienti trattati con angioplastica e IVL (Shockwawe Medical Inc, Santa Clara, USA) tra Ottobre 2020 e Ottobre 2021. Ogni paziente ha firmato il consenso informato.

Risultati Sono stati reclutati 35 pazienti (41 lesioni trattate con IVL). L’età media era 73 anni, 29 erano maschi (82%). Le caratteristiche cliniche sono mostrate nella tabella. 22 lesioni (50%) sono state trattate a monte prima dello stenting, 6 (16%) sono state IVL di salvataggio per inadeguata espansione dello stent dopo la post-dilatazione e 14 (37%) erano restenosi con evidenza di sotto espansione dello stent per l’elevato carico di calcio. 54% dei pazienti sono stati trattati in Sindrome Coronarica Acuta (SCA). 73% dei pazienti aveva patologia di tre vasi. La maggioranza delle procedure è stata effettuata tramite accesso radiale (74%), 79% delle stenosi è stata preparata con palloncini NC (almeno 2.5mm di diametro) prima del posizionamento del palloncino IVL; in 2 casi è stata effettuata IVL dopo aterectomia rotazionale. Una guida a ultrasuoni intravascolari (IVUS) è stata usata in 15 pazienti. 2 palloncini si sono rotti durante la IVL. In 26 delle 41 stenosi (63%) la IVL è stata effettuata con singolo filo, mentre in 11 casi è stato necessario un buddy-wire (8 hanno richiesto la tecnica child-in-mother per ottenere adeguato supporto per l’attuazione). Sono emerse due maggiori complicazioni: 1 caso di fibrillazione ventricolare (in un paziente con recente infarto del miocardio e severa riduzione della frazione di eiezione), 1 caso di perforazione durante l’insufflazione del palloncino NC dopo IVL con posizionamento di uno stent coperto veicolato grazie alla precedente IVL.

Conclusioni IVL è una tecnica sicura e globale per il trattamento delle lesioni severamente calcificate in differenti contesti clinici, dalla patologia coronarica stabile alla SCA, utile per il trattamento a monte della calcificazione, per l’ottimizzazione bail-out dopo lo stenting e la correzione dell’espansione nelle restenosi da calcificazioni in-stent.