Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

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OTTIMIZZAZIONE DELLA CRT MEDIANTE UN SENSORE EMODINAMICO

G. Covino, C. Ciardiello, S. Covino, G. Sibilio
CARDIOLOGIA , CLINICAL AFFAIRS – HT MED, UNIVERSITÀ DELLA CAMPANIA VANVITELLI, OSPEDALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE

La terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) è da molti anni la terapia elettrica di riferimento per i pazienti con scompenso, bassa frazione di eiezione e QRS largo. Nonostante gli ottimi risultati, resta una percentuale di pazienti che non risponde alla terapia. Tra i vari fattori che influenzano la risposta l’ottimizzazione del ritardo atrio-ventricolo (AV) è forse il parametro su cui possiamo maggiormente intervenire per aumentare il numero di responder alla CRT. Per l’ottimizzazione dell’intervallo AV sono a disposizione vari algoritmi, tra questi quello sviluppato dalla Microport è basato su un sensore emodinamico, il SonR, è “inglobato” nell’elettrocatetere atriale. Il SonR consente un’ottimizzazione automatica dell’intervallo AV mediante l’elaborazione delle vibrazioni meccaniche generate dalla contrazione cardiaca. Lo scopo del lavoro è correlare la variabilità dell’intervallo AV, automaticamente programmato dal SonR, con la risposta ecocardiografica. Sono stati arruolati 57 pazienti impiantati con CRTD secondo le correnti linee guida e seguiti con follow-up programmati a 6 e 12 mesi. I pazienti sono stati classificati responder a 12 mesi se avevano una diminuzione del volume telesistolico del ventricolo sinistro di almeno il 15% (RESP A) o se si registrava una frazione di eiezione superiore al 40% (RESP B); sono poi stati definiti “super responder” (RESP S) i pazienti che erano contemporaneamente RESP A e B. Ad un follow-up di 12 mesi si registrano i seguenti risultati: RESP A = 69%, RESP B = 59% e RESP S = 55%. In tutti i pazienti è stato anche analizzata la variabilità del ritardo AV automaticamente controllato dal SonR; come indice di variabilità è stato utilizzato il parametro coefficiente di variabilità (CV) che risulta essere tra i più diffusi e validati in letteratura. I valori più elevati dell’indice CV sono correlati ai pazienti RESP S e RESP A in maniera significativa rispetto ai relativi gruppi di non responder. In conclusione, il SonR riesce a migliorare la performance della CRT nella maggioranza dei pazienti garantendo un elevata variabilità dell’intervallo AV programmato, inoltre si è riusciti a dimostrare che all’aumentare dell’indice CV aumenta la probabilità di risposta alla CRT.