Background
E' ormai noto come gli inibitori del cotrasporatore sodio-glucosio 2 (SGLT2) hanno dimostrato di conferire importanti benefici clinici nei pazienti con scompenso cardiaco congestizio (HF). Diverse evidenze mostrano come in questa tipologia di pazienti affetti da HF gli SGLT2 influenzino la funzione sistolica longitudinale del ventricolo sinistro dopo follow-up (FUP) di medio-lungo termine. Lo scopo di questo lavoro è volto a dimostrare come dapagliflozin può modificare lo strain longitudinale globale (GLS) a breve termine in una popolazione di pazienti con insufficienza cardiaca congestizia di genesi sistolica (HFrEF) valutandone eventuali correlazioni con la capacità funzionale di partenza.
Materiali e Metodi
Sono stati analizzati in maniera retrospettiva i dati clinici ed ecocardiografici in 61 pazienti affetti da HFrEF trattati con dapagliflozin, all'interno di un percorso di FUP in ambulatorio dedicato prendendo in considerzione i dati pretrattamento con i dati al FUP clinico strumentale che generalmente veniva eseguito a distanza di due mesi. Riguardo i dati clinici veniva considerata la classe funzionale NYHA, riguardo i dati ecocardiografici si focalizzava l'attenzione sulla frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF) e sul GLS.
Risultati
Non si registrava alcun cambiamento significativo tra i dati ottenuti in basale rispetto al FUP riguardo il parametro LVEF (25,2 ± 9,9% vs 25,6 ± 9,6% p n.s.), mentre il parametro GLS ha mostrato un miglioramento significativo (13,1 ± 3,7% vs 14,3 ± 3,1% p < 0,03). Il miglioramento del GLS nei pazienti HFrEF con classe funzionale più compromessa (NYHA III/IV) è stato più significativo da 10,9 ± 3,4% a 13,1 ± 2,2% (p < 0,01), rispetto a quello nei pazienti HF con classe funzionale meno compromessa (NYHA I-II) dal 13,7 ± 2,4% al 14,1 ± 2,1% (p < 0,07).
Conclusioni:
Dapagliflozin è risultato associato a un miglioramento a breve termine della funzione miocardica longitudinale del ventricolo sinistro nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia cronica di genesi sistolica. Tale miglioramento è più evidente nei pazienti che partono da una capacità funzionale più compromessa rispetto ai pazienti clinicamente più stabili.