PREMESSA : la rivascolarizzazione percutanea (PCI) delle occlusioni coronariche croniche (CTO) è un trattamento efficace dell’angina refrattaria. Tale procedura presenta rischi procedurali più elevati di PCI di routine. Per questo motivo la CTO PCI troppo spesso non è considerata una valida opzione per i pazienti anziani. Lo scopo del lavoro è valutare efficacia e sicurezza di CTO PCI in una popolazione di età superiore a 75 anni. MATERIALI E METODI: abbiamo considerato pazienti sottoposti a CTO PCI dal 2015 al 2021 nel nostro centro. Endpoint primario di efficacia era l’incidenza di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) durante il follow-up nei soggetti di età superiore comparata a quelli di inferiore. L’endpoint includeva la rivascolarizzazione del vaso target (TVR), la rivascolarizzazione urgente di vaso non target e la morte cardiovascolare. Endopoint di sicurezza erano le complicanze della procedura durante ospedalizzazione e nei 15 giorni successivi. I tassi di sopravvivenza libera da MACE sono stati valutati con analisi Kaplan-Meier. RISULTATI: sono stati inclusi 127 pazienti, 30 dei quali di età superiore ai 75 anni (24%). Il follow-up è stato di 22 mesi. 86% erano maschi. Il 32% era affetto da diabete, l’8% da insufficienza renale cronica (creatinina uguale o superiore a 2 mg/ml), il 76% da ipertensione arteriosa, il 40% aveva familiarità per cardiopatia ischemica. Non sono riportate differenze significative nella distribuzione dei fattori di rischio tra i due gruppi. L’età media del gruppo giovani è 69 anni contro 79 anni nel gruppo anziani. Nel follow-up sono stati riscontrati 16 MACE (1 morte per arresto cardiaco, 14 TVR, 1 rivascolarizzazione di vaso non target). TVR è stato l’endpoint più comune, nel 90% dei casi tale rivascolarizzazione è avvenuta in elezione. Quattro eventi (13%) si sono verificati nel gruppo più di 75 anni e 12 casi (12 %) nell’altro gruppo (n=ns). I tassi di sopravvivenza liberi da MACE alla Kaplan-Meier sono stati simili. Sono state riportate solo 3 complicanze relative alla procedura (2,5%) e si tratta di perforazioni coronariche efficacemente gestite in sala di emodinamica. Il tasso di successo della procedura di rivascolarizzazione è risultato analogo (80% per quelli sopra i 75 anni contro 82% del gruppo più giovane). CONCLUSIONI: l’età non pare influenzare efficacia e sicurezza della CTO PCI che rappresenta quindi una valida opzione per l’angina refrattaria anche nei pazienti più anziani.