Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

GLI INFARTI IN PAZIENTI COVID E NON COVID: GEMELLI DIVERSI

Piemonte Francesco Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Carraturo Antonio Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Damiano Silvia Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | De Angelis Agrippino Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Forte Raffaele Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Leccia Antonio Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Lirato Carmela Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Molaro Michele Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Penna Giuseppina Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Petitto Marta Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Piemonte Mario Francesco Maria Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio | Puzio Eugenio Frattamaggiore (Napoli) – Ospedale San Giovanni Di Dio

Per circa 2 mesi (dal 13 gennaio al 15 marzo 2022) la nostra divisione di Utic-cardiologia (spoke) del P.O. “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore (NA) ha assunto il ruolo di Utic Covid per l’ASL Napoli 2 Nord.

Abbiamo analizzato i dati relativi ai pazienti ricoverati per infarto nella nostra divisione da gennaio ad agosto, selezionati in base alla presenza di infezione da SARS-COV2 all’ingresso, ed abbiamo notato alcune sostanziali differenze tra le due popolazioni, seppure nel piccolo campione esaminato.

15 dei 44 pazienti ricoverati con Covid (34%) sono stati dimessi con diagnosi di infarto, mentre tra i pazienti non Covid il 46,4% aveva infarto. L’età media ed i giorni di degenza erano maggiori nei pazienti Covid (70 vs 67 anni e 8,9 vs 6 giorni), ed pazienti Covid con infarto e scompenso cardiaco erano il 50%  vs il 24,7% dei non Covid, mentre il  diabete era presente nel 31,5% dei pazienti Covid e nel 15,7% nei non Covid.

Gli STEMI erano più numerosi nei Covid (53,3% vs 15,7% dei non Covid ), probabilmente perché essendo Utic Covid abbiamo accettato anche pazienti con STEMI che altrimenti sarebbero stati ricoverati in Utic HUB.

Malgrado le difficoltà nella gestione delle sindromi coronariche acute nei pazienti Covid, il 60% di tutti i pazienti Covid ricoverati per infarto veniva sottoposto a studio emodinamico (73% nei non Covid) e la PTCA primaria è stata garantita al 87,5% dei pazienti Covid con STEMI in un tempo che possiamo ritenere ragionevole in quel contesto (< 9 ore dall’ingresso in ospedale).

Tuttavia, a fronte di questo notevole sforzo organizzativo, nei pazienti Covid ricoverati per infarto la mortalità a 6 mesi ed intraospedaliera erano del 31,5% e del 12,5%, molto superiore a quella dei pazienti non Covid (2,2% e 1,1% rispettivamente).

Anche per gli STEMI i dati dei pazienti COVID non sono confortanti: infatti il 25% di essi muore entro 6 mesi ed il 12,5 % in ospedale, sebbene la quasi totalità sia stata trattata con PTCA primaria, sia pure non nelle prime 3 ore.

Ma la mortalità dei pazienti covid del nostro reparto con prevalente impegno respiratoria è addirittura superiore a quella dei covid con infarto, sfiorando il 40% a 6 mesi. Alla luce della nostra limitata esperienza possiamo ipotizzare che i protocolli terapeutici impiegati nell’infarto, pur con gli inevitabili ritardi dovuti al Covid e pur non essendo efficaci quanto nei pazienti non covid, riescono tuttavia ad avere impatto sulla prognosi.