Premessa: E' stato esaminato l'impatto delle differenze di genere negli esiti clinici a 3 anni in pazeinti con malattia complessa della biforcazione del tronco comune trattati con stens singolo o doppio.
Metodi: Sono stati analizzati retrospettivamente sia i dati procedurali che quelli medici dei pazienti riferiti al nostro centro hub per malattia complessa della biforcazione del tronco comune , trattati utilizzando stent provvisorio Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-invertito- Tecniche T (NIT) dal 1 gennaio 2008 al 1 maggio 2018. Il principale scopo dello studio è stato quello di valutare l'associazione tra genere e fallimento della lesione target (TLF) in base alla diversa tecnica utilizzata.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentosessantasette pazienti (251 femmine, età media 70,0±10 anni, punteggio sintattico medio 31,6±6,3). Le tecniche cross-over, T o TAP, culotte e NIT sono state eseguite in 171 (30,1%), 61 (10,7%), 98 (17,2%) e 237 (41,8%) pazienti, rispettivamente senza, differenze basali e peri-procedurale. Dopo un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso complessivo di TLF, la mortalità cardiovascolare e la trombosi dello stent erano rispettivamente del 12,1%, 3,1% e 1,0%. Il sesso femminile era associato ad un aumentato tasso di sanguinamento maggiore quando veniva impiegata uan tecninca con dopiio stent (p=0,02). Nessuna differenza di genere per TLF è stata notata tra i due sessi, indipendentemente dall'approccio utilizzato.
Conclusioni: Tra i pazienti con malattia complessa della biforcazione del tronco comune non-protetta sottoposti a PCI, i tassi di TLF non erano diversi tra i due sessi al follow-up di 3 anni sia utilizzando una tecnica basata su stent singolo che doppio.Premessa: E' stato esaminato l'impatto delle differenze di genere negli esiti clinici a 3 anni in pazeinti con malattia complessa della biforcazione del tronco comune trattati con stens singolo o doppio.
Metodi: Sono stati analizzati retrospettivamente sia i dati procedurali che quelli medici dei pazienti riferiti al nostro centro hub per malattia complessa della biforcazione del tronco comune , trattati utilizzando stent provvisorio Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-invertito- Tecniche T (NIT) dal 1 gennaio 2008 al 1 maggio 2018. Il principale scopo dello studio è stato quello di valutare l'associazione tra genere e fallimento della lesione target (TLF) in base alla diversa tecnica utilizzata.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentosessantasette pazienti (251 femmine, età media 70,0±10 anni, punteggio sintattico medio 31,6±6,3). Le tecniche cross-over, T o TAP, culotte e NIT sono state eseguite in 171 (30,1%), 61 (10,7%), 98 (17,2%) e 237 (41,8%) pazienti, rispettivamente senza, differenze basali e peri-procedurale. Dopo un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso complessivo di TLF, la mortalità cardiovascolare e la trombosi dello stent erano rispettivamente del 12,1%, 3,1% e 1,0%. Il sesso femminile era associato ad un aumentato tasso di sanguinamento maggiore quando veniva impiegata uan tecninca con dopiio stent (p=0,02). Nessuna differenza di genere per TLF è stata notata tra i due sessi, indipendentemente dall'approccio utilizzato.
Conclusioni: Tra i pazienti con malattia complessa della biforcazione del tronco comune non-protetta sottoposti a PCI, i tassi di TLF non erano diversi tra i due sessi al follow-up di 3 anni sia utilizzando una tecnica basata su stent singolo che doppio.Premessa: E' stato esaminato l'impatto delle differenze di genere negli esiti clinici a 3 anni in pazeinti con malattia complessa della biforcazione del tronco comune trattati con stens singolo o doppio.
Metodi: Sono stati analizzati retrospettivamente sia i dati procedurali che quelli medici dei pazienti riferiti al nostro centro hub per malattia complessa della biforcazione del tronco comune , trattati utilizzando stent provvisorio Cross-over, T o T-and-Protrusion (TAP), Culotte e Nano-invertito- Tecniche T (NIT) dal 1 gennaio 2008 al 1 maggio 2018. Il principale scopo dello studio è stato quello di valutare l'associazione tra genere e fallimento della lesione target (TLF) in base alla diversa tecnica utilizzata.
Risultati: Sono stati valutati cinquecentosessantasette pazienti (251 femmine, età media 70,0±10 anni, punteggio sintattico medio 31,6±6,3). Le tecniche cross-over, T o TAP, culotte e NIT sono state eseguite in 171 (30,1%), 61 (10,7%), 98 (17,2%) e 237 (41,8%) pazienti, rispettivamente senza, differenze basali e peri-procedurale. Dopo un follow-up medio di 37,1±10,8 mesi (range 22,1-39,3 mesi), il tasso complessivo di TLF, la mortalità cardiovascolare e la trombosi dello stent erano rispettivamente del 12,1%, 3,1% e 1,0%. Il sesso femminile era associato ad un aumentato tasso di sanguinamento maggiore quando veniva impiegata uan tecninca con dopiio stent (p=0,02). Nessuna differenza di genere per TLF è stata notata tra i due sessi, indipendentemente dall'approccio utilizzato.
Conclusioni: Tra i pazienti con malattia complessa della biforcazione del tronco comune non-protetta sottoposti a PCI, i tassi di TLF non erano diversi tra i due sessi al follow-up di 3 anni sia utilizzando una tecnica basata su stent singolo che doppio.