Una donna di 53 anni si presentava presso il nostro Centro per la comparsa di dolore toracico di tipo oppressivo irradiato agli arti superiori associato a sudorazione algida, insorto in condizioni di riposo.
La paziente presentava come fattori di rischio cardiovascolare abitudini tabagiche ed un importante familiarità per malattie cardiovascolari (padre deceduto per IMA in giovane età) ed era entrata in menopausa da alcuni mesi.
L’ECG mostrava segni di ischemia transmurale in sede anteriore (Figura 1a) con corrispettive anomalie ecocardiografiche della cinesi in sede apicale (FE 40%).
La paziente veniva sottoposta a una coronarografia in urgenza che documentava un bridge intramiocardico con evidente squeezing sistolico del vaso nel tratto prossimale-medio dell’arteria discendente anteriore e normale aspetto del restante albero coronarico (Figura 2). Veniva sottoposta ad infusione di nitrati intracoronarici con miglioramento del quadro strumentale ed in tale occasione si optava per la sola terapia medica con doppia terapia antiaggregante e calcioantagonista a basso dosaggio.
In seconda giornata dopo la procedura diagnostica, si assisteva a recidiva della sintomatologia anginosa con evidenza all’ECG di T invertite in sede anterolaterale (figura 1b). La paziente veniva nuovamente sottoposta a coronarografia, IVUS-guidata, con documentazione di verosimile ematoma intramurale in assenza di immagine di dissezione non limitante flusso con area di 7 mm² (Figura 3).
Durante la successiva degenza la paziente si manteneva asintomatica con stabile tracciato ECG ma alla telemetria si rilevavano tachiaritmie ventricolari per cui veniva ottimizzata la terapia betabloccante con miglioramento del burden aritmico. L’ecocardiogramma pre-dimissione rilevava miglioramento della cinesi con ripresa della funzione sistolica (FE 48%). La paziente veniva dimessa stabile ed asintomatica con follow up presso ambulatorio dedicato della cardiopatia ischemica.
Questo caso clinico è un esempio di causa infrequente di sindrome coronarica acuta, di origine non aterosclerotica, da considerare nella pratica clinica.