Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P64

STENT RICOPERTO IN UN TRAUMA TORACICO: FISTOLA CORONARICA CONGENITA O PERFORAZIONE CORONARICA TRAUMATICA?

F. Marsico, G. Carpinella, F. Furbatto, D. D’Andrea, F. Serino, A. Madrid , F. Ziviello, S. Rumolo, S. Crispo, C. Mauro
AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI, AORN CARDARELLI

Le fistole coronariche sono una comunicazione tra una coronaria e una cavità cardiaca. Si tratta generalmente di condizioni congenite, ma in alcuni casi possono derivare da complicanze legate a procedure invasive coronariche. Benchè il trauma toracico provochi generalmente un versamento pericardico massivo, in alcuni casi può determinare solo una perforazione coronarica.

Il caso riguarda un paziente di 22 anni, genere maschile, in assenza di precedente storia cardiovascolare, ricoverato per frattura di bacino, di 17 coste e frattura sternale, con conseguente dolore toracico, in seguito ad incidente stradale. Al ricovero il paziente si presentava con una frequenza cardiaca di 100 b.p.m. e una pressione arteriosa di 130/80 mmHg. L'elettrocardiogramma mostrava un innalzamento del stratto ST nelle derivazioni antero-settali (V1-V4). L'ecocardiogramma mostrava una funzione sistolica globale del ventricolo sinistro conservata (frazione di eiezione 55%), ma con un'ipo-acinesia della porzione apicale del setto interventricolare, con un iniziale scollamento pericaridico in sede anteriore, non emodinamicamente significativo. Pertanto, la decisione è stata quella di effettuare un esame coronarografico d'urgenza, che ha mostrato una fistola del segmento distale dell'arteria interventricolare anteriore. 

Pertanto le opzioni diagnostiche erano due: una fistola coronarica congenita misconosciuta, o una perforazione coronarica traumatica. 

Considerando l'evenienza di una perforazione coronarica traumatica, con il conseguente rischio di rapido peggioramento del versamento pericardico, si è deciso di effettuare un'angioplastica con impianto di stent ricoperto (Biotronik Papyrus 2.5 x 20 mm, 8 atm), con ottimo risultato angiografico finale ed occlusione totale della fistola.

Al controllo clinico ad un mese, il paziente si presentava asintomatico per angor e/o dispnea, con una frequenza cardiaca di 70 b.p.m., una pressione arteriosa di 130/80 mmHg e all'elettrocardiogramma nessuna anomalia del tratto ST-T.Le fistole coronariche sono una comunicazione tra una coronaria e una cavità cardiaca. Si tratta generalmente di condizioni congenite, ma in alcuni casi possono derivare da complicanze legate a procedure invasive coronariche. Benchè il trauma toracico provochi generalmente un versamento pericardico massivo, in alcuni casi può determinare solo una perforazione coronarica.

Il caso riguarda un paziente di 22 anni, genere maschile, in assenza di precedente storia cardiovascolare, ricoverato per frattura di bacino, di 17 coste e frattura sternale, con conseguente dolore toracico, in seguito ad incidente stradale. Al ricovero il paziente si presentava con una frequenza cardiaca di 100 b.p.m. e una pressione arteriosa di 130/80 mmHg. L'elettrocardiogramma mostrava un innalzamento del stratto ST nelle derivazioni antero-settali (V1-V4). L'ecocardiogramma mostrava una funzione sistolica globale del ventricolo sinistro conservata (frazione di eiezione 55%), ma con un'ipo-acinesia della porzione apicale del setto interventricolare, con un iniziale scollamento pericaridico in sede anteriore, non emodinamicamente significativo. Pertanto, la decisione è stata quella di effettuare un esame coronarografico d'urgenza, che ha mostrato una fistola del segmento distale dell'arteria interventricolare anteriore. 

Pertanto le opzioni diagnostiche erano due: una fistola coronarica congenita misconosciuta, o una perforazione coronarica traumatica. 

Considerando l'evenienza di una perforazione coronarica traumatica, con il conseguente rischio di rapido peggioramento del versamento pericardico, si è deciso di effettuare un'angioplastica con impianto di stent ricoperto (Biotronik Papyrus 2.5 x 20 mm, 8 atm), con ottimo risultato angiografico finale ed occlusione totale della fistola.

Al controllo clinico ad un mese, il paziente si presentava asintomatico per angor e/o dispnea, con una frequenza cardiaca di 70 b.p.m., una pressione arteriosa di 130/80 mmHg e all'elettrocardiogramma nessuna anomalia del tratto ST-T.