Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

L’EQUIVOCA E PERICOLOSA DEFINIZIONE DEL DOLORE TORACICO STABILE

Cosmi Deborah Gubbio (Perugia) – Cardiologia, Ospedale Di Gubbio-Gualdo Tadino | Tarquini Barbara Cortona (Arezzo) – Ospedale Santa Margherita | Mariottoni Beatrice Cortona (Arezzo) – Ospedale Santa Margherita | Cosmi Franco Terontola (Arezzo) – Istituto Andrea Cesalpino

Background. La classificazione del dolore toracico stabile sospetto anginoso in tipico, atipico e non-anginoso è equivoca e può portare a percezione del paziente e decisioni del medico non corrispondenti all'importanza del quadro clinico. Lo studio mette a confronto il burden clinico ed ischemico con quello del rischio cardiovascolare.

Metodi: In 15 anni sono stati valutati per dolore toracico stabile 3.588 pazienti ambulatoriali, >35 anni (media 64±9, donne 55%). Sono stati esclusi 290 pazienti con reperti indicativi di cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, cardiomiopatie, valvulopatie. Negli altri abbiamo applicato la classificazione di angina tipica, atipica e dolore non anginoso, (tabella 1). Tutti venivano valutati per la presenza dei fattori di rischio dell’HEART score (fumo, obesità, familiarità per eventi cardiovascolari, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia) oltre che per l’età. Tutti i pazienti con angina tipica o atipica e quelli con dolore non anginoso secondo il giudizio del medico, hanno effettuato test funzionali per la ricerca dell’ischemia.

Risultati: Nella Tabella 2 troviamo i risultati della classificazione del dolore toracico e della positività del test funzionale. Nella Tabella 3 abbiamo gli eventi maggiori al follow-up stratificati secondo l’iniziale valutazione del dolore toracico. Nella Tabella 4 vengono stratificati gli eventi secondo i fattori di rischio e l’età. La prognosi e il tasso di eventi differiscono in maniera significativa solo quando si effettua la stratificazione per i fattori di rischio e per l’età. Circa l’1% ha presentato un evento clinico indipendentemente dalla tipologia del dolore e dalla presenza di ischemia e l’87% degli eventi ha interessato pazienti ≥  3 fattori di rischio o forti fumatori. Il 9% dei forti fumatori di età <65 anni ha presentato un evento maggiore ed è il gruppo a rischio più elevato con un picco del 12.5% in quelli con dolore atipico.

Conclusioni: La tradizionale classificazione del dolore toracico stabile è pericolosa e fuorviante, sia per l’individuazione dell'ischemia, sia per la prognosi, che appare legata al burden di rischio cardiovascolare e soprattutto al fumo di sigaretta nei pazienti di età < 65 anni, piuttosto che al burden clinico e ischemico. Sara' necessario valutare se il burden anatomico per la ricerca di lesioni coronariche a rischio elevato migliori la prognosi con un valore aggiunto rispetto al trattamento degli stili di vita e dei fattori di rischio.