Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P63

ANGIOPLASTICA DEL RAMO DISCENDENTE ANTERIORE GUIDATA DA OCT E COREGISTRAZIONE IN PAZIENTE CON ANGINA INGRAVESCENTE

D. Forlani, F. Fulgenzi, M. Di Marco, A. D'Alleva, R. Magnano, L. Pezzi, E. Verrengia, P. Vitulli, A. Corazzini, L. Paloscia
OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO, OSPEDALE SPIRITO SANTO

Riporto il caso di un paziente di 50 anni, senza fattori di rischio cardiovascolare, giunto alla nostra attenzione per angina pectoris ingravescente e test ergometrico positivo per segni e sintomi a basso carico. Non alterazioni di rilievo dell’ECG ed ecocardio basali.  L’esame coronarografico, documentava la presenza di stenosi critica dell’IVA prossimale ed una stenosi severa dell’IVA ostiale. Al fine di meglio caratterizzare le lesioni dell’IVA e un eventuale coinvolgimento del tronco comune, si optava per valutazione con imaging intra-coronarico medinate OCT e co-registrazione (Dragon Fly Optis Abbott Vascular). Un primo run è stato eseguito dopo dilatazione con pallone SC della lesione al tratto medio, per impossibilità di superare la lesione con il catetere OCT. Il run mostrava una stenosi sub-occlusiva al tratto medio, con una placca rotta, complicata da trombosi (Fig1a) ed una placca fibrolipidica al tratto ostiale, senza caratteristiche di stabilità, ma realizzante stenosi severa (MLA<4mm2), senza coinvolgimento del tronco comune (Fig1b). Veniva quindi eseguita angioplastica coronarica con pre-dilatazione con palloni SC e NC di calibro crescente ed impianto di 1 stent medicato al Zotarolimus con polimero (4x26mm), calibrato mediante le misurazioni eseguite all’OCT e con l’ausilio della co-registrazione. L’ottimo risultato al controllo angiografico veniva confermato anche dal run OCT di controllo, che mostrava corretta espansione dello stent senza aree di malapposizione (Fig2a) ed una lieve protrusione dello stesso nel tronco comune (Fig2b) senza shift di placca/carena significativo verso il ramo circonflesso (Fig3). La successiva degenza è decorsa priva di complicanze con stabilità dei parametri emodinamici, in assenza di recidive anginose.  L’angiopalstica guidata dall’imaging intracoronarico, specialmente sfruttando l’elevata risoluzione spaziale dell’OCT, consente di pianificare al meglio la procedura, scegliere le corrette dimensioni dello stent, valutare eventuali complicanze dopo l’impianto dello stent, soprattutto nei casi in cui siano coinvolti i rami ostiali e le biforcazioni. Ciò viene facilitato dalla coregistrazione orientandosi intuitivamente nell’analisi del run e permettendo precise misurazioni anche per quanto concerne l’asse lungo del vaso.