Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

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P55

UNA MASSA ATRIALE DESTRA ”INGANNEVOLE”

F. Cinelli, E. Sciatti, M. Rondi, R. Sanvito, A. Capoferri, F. Innocente, C. F. Fino, A. Terzi
ASST BERGAMO OVEST – OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO, ASST BERGAMO OVEST – OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO, ASST BERGAMO OVEST – OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO, ASST BERGAMO OVEST – OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO, ASST BERGAMO OVEST – OSPEDALE DI TREVIGLIO-CARAVAGGIO, ASST PAPA GIOVANNI XXIII, ASST PAPA GIOVANNI XXIII, ASST PAPA GIOVANNI XXIII

Una donna di 64 anni si presenta al Dipartimento di Emergenza-Accettazione lamentando dispnea ingravescente e febbre. Gli esami ematochimici rivelano una conta leucocitaria normale, proteina C reattiva (244 mg/L) e D-dimero (2618 ng/mL) elevati. All’emogasanalisi arteriosa si riscontra ipossiemia e ipocapnia (pH 7.48, pO2 83 mmHg, pCO2 30 mmHg, base excess -1.2 mmol/L, lattati 1.0 mmol/L). La paziente è stata sottoposta a tomografia computerizzata (TC) del torace, che mostra tromboembolismo del lobo inferiore destro con infarto polmonare. All’ecocardiogramma transtoracico (TTE) si apprezza la presenza di una neoformazione mobile, eterogenea e iso-iperecogena completamente occupante la cavità atriale destra, parzialmente aggettante attraverso il piano tricuspidale (Figura 1). Si ipotizza una formazione trombotica atriale destra e, in considerazione delle dimensioni, nonostante un’emodinamica valida, la paziente è sottoposta a trombolisi con infusione di rtPA 100 mg ev in 2 ore. Tuttavia, il giorno successivo alla TC e al TTE la massa è invariata nella posizione e nelle dimensioni. Lo screening per la trombofilia e la ricerca dei markers neoplastici sono negativi. Si soprassiede all’esecuzione della risonanza magnetica cardiaca in quanto le condizioni della paziente sono in rapido deterioramento. Infatti, si procede al trasferimento della stessa per intervento cardiochirurgico urgente. La massa risulta grande 5 cm x 3.5 cm e si presenta aderente al tetto dell’atrio destro, a 1 cm dal nodo atrioventricolare. La massa è quindi completamente rimossa dal cardiochirurgo (Figura 2). Il decorso clinic successive è regolare, privo di complicanze. L’esame istologico rivela che la massa è un mixoma gigante (Figura 3). Al follow-up la paziente persiste asintomatica.
Una donna di 64 anni si presenta al Dipartimento di Emergenza-Accettazione lamentando dispnea ingravescente e febbre. Gli esami ematochimici rivelano una conta leucocitaria normale, proteina C reattiva (244 mg/L) e D-dimero (2618 ng/mL) elevati. All’emogasanalisi arteriosa si riscontra ipossiemia e ipocapnia (pH 7.48, pO2 83 mmHg, pCO2 30 mmHg, base excess -1.2 mmol/L, lattati 1.0 mmol/L). La paziente è stata sottoposta a tomografia computerizzata (TC) del torace, che mostra tromboembolismo del lobo inferiore destro con infarto polmonare. All’ecocardiogramma transtoracico (TTE) si apprezza la presenza di una neoformazione mobile, eterogenea e iso-iperecogena completamente occupante la cavità atriale destra, parzialmente aggettante attraverso il piano tricuspidale (Figura 1). Si ipotizza una formazione trombotica atriale destra e, in considerazione delle dimensioni, nonostante un’emodinamica valida, la paziente è sottoposta a trombolisi con infusione di rtPA 100 mg ev in 2 ore. Tuttavia, il giorno successivo alla TC e al TTE la massa è invariata nella posizione e nelle dimensioni. Lo screening per la trombofilia e la ricerca dei markers neoplastici sono negativi. Si soprassiede all’esecuzione della risonanza magnetica cardiaca in quanto le condizioni della paziente sono in rapido deterioramento. Infatti, si procede al trasferimento della stessa per intervento cardiochirurgico urgente. La massa risulta grande 5 cm x 3.5 cm e si presenta aderente al tetto dell’atrio destro, a 1 cm dal nodo atrioventricolare. La massa è quindi completamente rimossa dal cardiochirurgo (Figura 2). Il decorso clinic successive è regolare, privo di complicanze. L’esame istologico rivela che la massa è un mixoma gigante (Figura 3). Al follow-up la paziente persiste asintomatica.