Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P51

TRATTAMENTO IBRIDO DELLA CORONAROPATIA ASSOCIATA ALLA CHIRURGIA VALVOLARE MINI-INVASIVA

E. Ramoni, M. Del Giglio, R. Ceresa, G. Savarese, M. Lamarra, E. Di Chicco, C. Grattoni
VILLA TOTTI HOSPITAL, MARIA HOSPITAL, VILLA TORRI HOSPITAL, OSPEDALE SAN GIOVANNI BATTISTA, VILLA TORRI HOSPITAL, VILLA TORRI HOSPITAL, VILLA TORRI HOSPITAL

La rivascolarizzazione miocardica mediante bypass coronarico concomitante alla chirurgia valvolare ha una mortalità più elevata rispetto all’intervento valvolare isolato. Pertanto, riteniamo che sia da prendere in considerazione un approccio ibrido che coniughi i vantaggi del basso rischio dell’angioplastica coronarica percutanea (PCI) a quelli della chirurgia valvolare mininvasiva. Allo stato attuale i dati sulle procedure ibride valvola/PCI sono limitati a casi clinici e piccole casistiche, in cui solitamente la procedura di PCI è seguita, dopo circa 3 settimane, dall’intervento chirurgico. Riportiamo la nostra esperienza in cui è stato prima eseguito l’intervento valvolare con approccio mininvasivo, e successivamente quello di rivascolarizzazione mediante PCI, al fine di ridurre i rischi di sanguinamento post-chirurgico a causa della terapia anti-aggregante, in una casistica non randomizzata ma consecutiva. Tra luglio 2019 e giugno 2021 sono stati così trattati 22 pazienti. La mediana dei giorni intercorsi tra intervento e PCI è stata 8, quella del ricovero totale 13. In 6 pazienti l’approccio chirurgico è stato eseguito mediante ministernotomia, in 16 mini-toracotomia destra. In 14 (64%) pazienti è stata eseguita PCI su singola coronaria, in 5 (22,5%) su 2 coronarie e in 3 (13,5%) su 3 coronarie. Non ci sono stati reinterventi per sanguinamento postoperatorio. Un paziente ha presentato durante il ricovero sanguinamento gastro-intestinale da polipo del colon. Nessun paziente è deceduto durante il ricovero, né al follow-up eseguito telefonicamente ogni 6 mesi.  Nessun paziente ha richiesto reintervento valvolare o rivascolarizzazione mediante bypass coronarico durante il ricovero o al follow-up. Un paziente è stato sottoposto a nuova procedura di PCI a 7 mesi. In conclusione, l’approccio ibrido mediante chirurgia valvolare mininvasiva seguita da PCI può offrire un'alternativa al bypass coronarico concomitante alla chirurgia valvolare in sternotomia completa.