Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Survey sull’utilizzo della terapia con SGLT2i: caratteristiche cliniche e terapeutiche dei pazienti affetti da scompenso cardiaco in un gruppo di centri di Puglia, Molise ed Abruzzo. A Cura dell’AREA ANMCO CArdio REno MEtabolica

Benvenuto Manuela Teramo (Teramo) – Asl Teramo | Valenti Chiara Reggio Emilia (Re) – Ausl Re Irccs | Shehaj Ermal Catanzaro (Cz) – Po Lamezia Terme | Panzarella Gaetano Palermo (Pa) – Po Cervello | Gronda Edoardo Milano (Mi) – Irccs Milano | Iacoviello Massimo Foggia (Foggia) – Aou Policlinico Riuniti Foggia

Negli ultimi anni il trattamento farmacologico dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta ha subito un notevole sviluppo. Gli inibitori del co-trasportatore sodio–glucosio tipo 2 rappresentano la più recente classe di farmaci che ha dimostrato di ridurre i ricoveri ospedalieri per scompenso e i decessi per cause cardiovascolari e sono di fatto entrati immediatamente nelle più recenti LG internazionali nell’ambito del trattamento dei pazienti affetti da HFrEF.L’obiettivo di questa survey, che ha coinvolto diversi cardiologi di Puglia, Molise ed Abruzzo, è stato quello di analizzare le caratteristiche cliniche e le associazioni terapeutiche dei pazienti in cui è stata prescritta la terapia con SGLT2i.Nell’ambito del progetto REINFORCE, ad ognuno dei cardiologi partecipanti alla survey è stato richiesto di fornire dati anonimizzati dei pazienti cui è stata iniziata la terapia con SGLT2i. Ogni cardiologo ha fornito informazioni sulle principali caratteristiche cliniche e terapeutiche dei pazienti.Sono stati analizzati i dati relativi a 788 pazienti in terapia con SGLT2i (98,8% dapagliflozin). Il 71% dei pazienti era di sesso maschile, con una età media di 69,5 anni. Circa il 53,5% dei casi aveva una etiologia ischemica dello scompenso, il 73% presentava ipertensione arteriosa e il 40,6% era affetto da diabete mellito tipo 2. Di questi, l’83,9% era affetto da HFrEF, il 12,3% da HFmrEF e il 3,9% da HFpEF.Il 38,8% dei pazienti aveva presentato un episodio di ospedalizzazione per scompenso (nei 6 mesi precedenti).Al momento della visita, il 23,2% dei pazienti presentava un valore di creatininemia >1,3 mg/dL.Il 47% dei pazienti era in Classe NYHA I-II, mentre il 53% aveva una classe avanzata (NYHA III).L’analisi delle terapie farmacologiche concomitanti all’utilizzo di SGLT2i ha evidenziato che: il 93,4% dei pazienti era in terapia con un inibitore del sistema renina angiotensina (40,5% ACEI/ARBs e 52,8% ARNI), il 65,9% assumeva MRA e il 91,5% beta bloccanti. L’86,1% dei pazienti era in terapia diuretica concomitante con furosemide. CONCLUSIONI:I dati dello studio REINFORCE offrono dati di “real world” utili a comprendere le caratteristiche dei pazienti affetti da scompenso cardiaco ai quali è stata prescritta la terapia con SGLT2i. Dai dati emergono sicurezza e tollerabilità delle terapie erogate anche nell’associazione ARNI-SGLT2i che associate ad efficacia documentata nei trial suggerirebbero di privilegiare tale associazione appena possibile.