Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Analisi dell’atriogramma in alta risoluzione come strumento predittivo di Fibrillazione Atriale nei pazienti con Ictus

Rizzo Massimiliano Roma (Rm) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I | Imperio Giuseppe Roma (Rm) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I | Calcagnini Giovanni Roma (Rm) – Istituto Superiore Di Sanità | Censi Federica Roma (Rm) – Istituto Superiore Di Sanità | Urani Claudia Roma (Rm) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I | Tanzilli Alessandra Roma (Rm) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I | Tanzilli Gaetano Roma (Rm) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I | Miraldi Fabio Roma (Roma) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I | Strano Stefano Roma (Rm) – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I |

Nei pz con ictus ischemico oltre alla gestione in acuto,è fondamentale prevenire nuovi episodi,innanzitutto individuando la fonte dell’evento apoplettico.Obiettivo primario dello studio è stabilire se i parametri di durata,morfologia(a sua volta scomposta nei tre fattori ordine fitting,sommo di massimi e minimi e attraversamenti dello zero)e variabilità dell’onda P,calcolati con appositi algoritmi a partire da registrazioni in alta risoluzione,correlano con il rischio di sviluppare FA nei pz con ictus ischemico.Come obbiettivo secondario abbiamo analizzato le differenze dei fattori che attualmente vengono usati nella pratica clinica per la stratificazione del rischio.Metodi e materialiSono stati reclutati 63 pz con ictus ischemico,8 pz esclusi per rilievo di altre aritmie durante il ricovero,5 per dati incompleti,riducendo il campione a 50.I 50 pz li abbiamo sottoposti alla registrazione di una traccia ecg in alta risoluzione con il device Cardionica.Abbiamo ottenuto,con appositi algoritmi,i parametri di durata,morfologia e variabilità.I pz,sottoposti a monitoraggio ECG continuo,li abbiamo divisi in 2 gruppi:quelli che hanno fibrillato successivamente alla registrazione con il Cardionica e quelli che non hanno fibrillato.RisultatiNell’analisi dell’onda P abbiamo riscontrato una differenza significativa nel parametro“numero di attraversamenti dello zero”,cioè il numero di volte che l’onda P attraversa la linea isoelettrica invertendo la sua polarità,la cui media è risultata di 1,60(±0,69)nel gruppo di pz che poi hanno sviluppato FA e 0,97(±0,66)nel gruppo controlli,con un p-value<0,01.Le differenze negli altri parametri dell’onda P non hanno raggiunto la significatività statistica.ConclusioniLa ricerca di altri fattori predittivi che permettano una migliore stratificazione del rischio di sviluppare FA è fondamentale per ottimizzare la prevenzione di nuovi episodi apoplettici.Dallo studio è emerso che il  parametro“numero di attraversamenti dello zero”,uno dei  parametri utilizzati per descrivere la morfologia dell’onda P,è significativamente associato ad aumento di incidenza di FA, dunque l’analisi dell’onda P è potenzialmente utile nella valutazione del rischio di sviluppare FA dopo un primo evento apoplettico.Un numero maggiore di pz e un follow up a lungo termine potrebbero confermare definitivamente il parametro“numero di attraversamenti dello zero”come valido per stratificare il rischio e mettere in luce differenze tra gli altri parametri dell’onda P