Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

COMUNICAZIONE IPNOTICA E VARIABILITA’ DELLA FREQUENZA CARDIACA

Cornara Stefano Cornara Savona (Savona) – Ospedale San Paolo | Somaschini Alberto Savona (Savona) – Ospedale San Paolo | Astuti Matteo Savona (Sv) – Ospedale San Paolo | Benigni Massimo Savona (Sv) – Ospedale San Paolo | Sartelli Sandra Savona (Sv) – Ospedale San Paolo | Donka Paula Savona (Sv) – Ospedale San Paolo | Bacino Luca Savona (Sv) – Ospedale San Paolo | Scaglione Marco Asti (Asti) – Ospedale Cardinal G. Massaia | Bellone Pietro Savona (Sv) – Ospedale San Paolo |

Introduzione

La variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è influenzata dal sistema nervoso autonomo. E’ stato dimostrato che la comunicazione ipnotica è in grado di influenzare il sistema nervoso autonomo. L’HRV è correlata all’attività del nervo vago e un suo aumento è stato associato ad una migliore prognosi. Non è, tuttavia, chiaro se la comunicazione ipnotica possa influenzare direttamente l’HRV.

Obiettivo

L’obiettivo del presente studio è stato quello di valutare l’impatto della comunicazione ipnotica sulla variabilità della frequenza cardiaca.

Materiali e Metodi

Sette  volontari sani (5 M/2F) sono stati arruolati tra il personale medico-infermieristico del nostro reparto nel periodo 06-08/2022. I volontari sono stati sottoposti ad almeno un’ora di registrazione ecg a 3 derivazioni in basale, ad almeno 30 minuti di ipnosi profonda e ad almeno 1 ora di registrazione ecg post ipnotica.  La comunicazione ipnotica è avvenuta mediante 30 minuti di ipnosi profonda neutra.   I parametri considerati per la valutazione dell’HRV sono sNN50 (dec), SDNN(ms), SDNNi, RMS SD e l’indice triangolare, analizzati mediante il software dedicato Pathfinder SL (V 1.9.3.13414, spacelabs healthcare Ltd 2021, WA, USA). Le variazioni dei parametri sono state analizzate mediante Student T test.  

 

Risultati

Non vi è stata una variazione significativa di sNN50 (dec), SDNN(ms), SDNNi, RMS SD tra il periodo basale, il periodo ipnotico e il periodo post ipnotico. Vi è stata una variazione significativa dell’indice triangolare (Fig 1) e della frequenza cardiaca (Fig. 2) .

 

Conclusioni

La comunicazione ipnotica mediante ipnosi è in grado di determinare un aumento della HRV, misurata come variazione dell’indice triangolare, l’indice che la società europea ed americana di cardiologia raccomandano di utilizzare per misurare le variazioni di HRV. L’assenza di variazione tra il periodo basale e il periodo ipnotico può probabilmente essere dovuta alla riduzione di fc e del pattern respiratorio tipici dell’ipnosi, che possono mascherare un aumento attività parasimpatica e di conseguenza dell’HRV. Nel periodo post ipnotico un’aumentata attività parasimpatica non è più mascherata da cambiamenti nel pattern respiratorio e di fc e risulta evidente. Ulteriori studi sono necessari per valutare se l’incremento di HRV secondario ad ipnosi può determinare un vantaggio prognostico nei pazienti con cardiopatia, come l’incremento di HRV secondario al training muscolare.