La terapia anticoagulante orale (TAO) costituisce il trattamento di elezione nella prevenzione tromboembolica in pazienti con FA. Partendo dalle indicazioni dei DGR regionali che delineano il Percorso Diagnostico Terapeutico è nata la necessità nel nostro territorio di creare un ambulatorio divisionale dedicato alla diagnosi e trattamento delle FA. Il Compito del team (Cardiologi, Infermieri, MMG di UTAP di area ospedaliera, segreteria) è stato quello di monitorare il numero di pazienti in trattamento con i DOACs tramite PT AIFA redatti; Verificare l’aderenza alle linee di indirizzo regionale, analizzare aderenza della terapia; Predisporre un protocollo per la gestione delle complicanze e delle emergenze; Garantire che i reparti e i servizi autorizzati alla prescrizione dei NAO si facciano carico, in stretta collaborazione con i MMG che dal giugno 2020 sono diventati prescrittori attivi e attori anche del follow–up dei pazienti; Curare la formazione dei prescrittori stessi e l’educazione dei pazienti tramite meeting ospedalieri dedicati al counselling guidato e, infine, monitorare la spesa farmaceutica del NAO sul totale di prescrizione dell’ULSS di competenza nel rispetto degli indicatori regionali predisposti. Nel nostro ospedale il progetto pilota è partito nel 2017 (7632 pazienti attualmente in FU). Nel triennio 2017-19 sono stati raccolti in media dati di 700 piani terapeutici per rinnovo/prima prescrizione all’anno ( 58,3 piani/mese ) da monitorare negli anni successivi. Nel triennio 2020-2022 che ha visto la difficoltà di organizzare le attività a causa dell’emergenza pandemica sono stati analizzati rispettivamente 903, 945 e 1090 PT con una media di 89 piani/mese conservando quasi il 75% delle visite face on face rispetto ai contatti telemedicali predisposti nel contesto pandemico. Come appare dai dati quindi è forte la necessità che siano sempre più organizzati percorsi diagnostico e terapeutico assistenziali. Nonostante il periodo di emergenza e nonostante un quadro in cui la medicina territoriale avrebbe potuto ausiliare lo sforzo clinico e burocratico nessuna diminuzione del carico assistenziale si è verificata e anzi il costante aumento dei pazienti intercettati rende comprensibile la complessità e la difficoltà di un corretto inquadramento clinico e di supporto gestionale del paziente con necessità di TAO.
Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri
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