Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

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APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA ED EFFETTIVA RILEVANZA DELL'UTILIZZO DEL TEST DA SFORZO AL CICLOERGOMETRO NELLA PRATICA CLINICA

D. Prati, M. Widmann, G. Castaldi, F. Zucchelli, D. Tavella, F. L. Ribichini
AOUI VERONA, AOUI VERONA, AOUI VERONA, AOUI VERONA, AOUI VERONA, AOUI VERONA

Introduzione. In ambito medico, ed in particolare in ambito cardiologico, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento esponenziale del ricorso alla diagnostica strumentale non invasiva. Il test da sforzo al cicloergometro rappresenta una metodica con bassa sensibilità e specificità, il cui utilizzo è sempre meno raccomandato da parte delle linee guida Internazionali. Nella pratica clinica italiana, tuttavia, permane estesamente prescritto sia nell’ambito del follow-up della cardiopatia ischemica cronica sia per la ricerca di ischemia inducibile in soggetti con fattori di rischio cardiovascolare.  Metodi. È stato condotto uno studio retrospettivo di coorte che ha interessato 968 pazienti consecutivi, sottoposti a test da sforzo al cicloergometro presso la nostra Unità Operativa nel periodo compreso tra ottobre 2018 e marzo 2019 con l’obiettivo di valutare l’appropriatezza prescrittiva di tali test e descriverne l’effettivo impatto nel percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti.  Risultati. La presente analisi rileva che la principale indicazione al test da sforzo al cicloergometro nel nostro centro è rappresentata dalla ricerca di ischemia latente in pazienti con cardiopatia ischemica cronica (312; 32,3%). 181 esami (18,7%) sono stati eseguiti per approfondimento in soggetti con dolore toracico e 171 (17,7%) per ricerca di ischemia inducibile in presenza di fattori di rischio cardiovascolare. Infine, 97 (10%) test sono stati indicati per la valutazione del burden aritmico durante sforzo in pazienti con aritmie ipercinetiche documentate.  Di 590 (61%) test significativi, i positivi per sintomi o per alterazioni elettrocardiografiche sono stati 53 (9%). Dei pazienti con test positivo, 25 (2,6%) sono stati sottoposti a studio coronarografico. Di essi, 14 avevano eseguito il test da sforzo per dolore toracico, 7 presentavano cardiopatia ischemica cronica. Nessuno dei pazienti testati per screening ha eseguito coronarografia. Al termine dell’iter diagnostico, 9 pazienti (0,9%) sono stati sottoposti a rivascolarizzazione percutanea o chirurgica.  Conclusioni. L’utilizzo routinario ed estensivo del test da sforzo al cicloergometro può determinare l’esecuzione di molti esami inutili con una conseguente dispersione di risorse. Un’accurata valutazione clinica ed una prescrizione appropriata, soprattutto in soggetti sintomatici per dolore toracico, sono fondamentali per incidere in maniera significativa nella storia clinica dei pazienti.