Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P425

TROMBO FLOTTANTE DELL'AURICOLA SINISTRA IN PAZIENTE IN TRATTAMENTO CON ANTICOAGULANTI ORALI

G. Chiarello, M. Garzya , M. Donateo, S. Marazia , M. R. Cucurachi, G. Colonna
OSPEDALE “VITO FAZZI” LECCE, OSPEDALE “VITO FAZZI” LECCE, OSPEDALE “VITO FAZZI” LECCE, OSPEDALE “VITO FAZZI” LECCE, OSPEDALE “VITO FAZZI” LECCE, OSPEDALE “VITO FAZZI” LECCE

BACKGROUND: La fibrillazione atriale (FA) è il più comune tra i disordini sostenuti del ritmo cardiaco e si associa a un elevato rischio di complicanze tromboemboliche cerebrali e sistemiche. Ad oggi, i nuovi anticoagulanti orali (NAO) possono essere considerati un superamento della terapia anticoagulante con antagonisti della vitamina K in termini di efficacia e sicurezza, ma le complicanze tromboemboliche restano una problematica concreta. CASO CLINICO: Paziente di 57 anni, uomo, affetto da cardiopatia dilatativa con severa disfunzione ventricolare sinistra (FE 30%) di natura non ischemica, portatore di ICD biventricolare, fibrillazione atriale persistente in terapia con Dabigatran 150 mg bid da oltre un anno. In seguito alla comparsa di dispnea, esegue ecocardiogramma transtoracico che riscontra la presenza di un trombo flottante in auricola sinistra e si ricovera presso il reparto di Cardiologia.  Qui esegue ecocardiogramma transesofageo 2D e 3D che conferma la presenza di voluminosa formazione trombotica peduncolata di circa 3 cm in auricola sinistra, estremamente mobile, ad elevato rischio emboligeno. Eseguita valutazione cardiochirurgica viene impostata terapia con eparina in infusione ed eseguito monitoraggio ecocardiografico. Dopo circa una settimana di terapia anticoagulante si ripete ecocardiogramma transesofageo che mostrava una notevole riduzione del trombo in auricola sinistra. Successivamente viene imbricata terapia con Warfarin. CONCLUSIONI: La FA si caratterizza per un aumento del rischio di eventi tromboembolici di circa 5 volte rispetto alla popolazione generale, potendo determinare eventi gravemente disabilitanti o fatali. La gestione della terapia anticoagulante in specifiche situazioni cliniche rimane ancora sostanzialmente inesplorata.