Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P418

ALTERAZIONI CARDIOMETABOLICHE IN PAZIENTI OBESI CON SINDROME DELL'APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO

F. GiofrÈ, F. Arturi, M. Ventura, M. C. Pelle, C. Cloro , I. Zaffina, V. Forte, S. LucÀ, M. Melina, C. Clausi, A. Sciacqua , F. Arturi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, AO “SS ANNUNZIATA” COSENZA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MAGNA GRAECIA DI CATANZARO

Background: L’obesità e la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) costuiscono due dei principali fattori di rischio cardiovascolare e spesso coesistono nello stesso paziente.  L'OSAS aumenta il rischio di sviluppare infarto del miocardio, insufficienza cardiaca ed aritmie. D'altra parte, l’obesità, essendo associata ad insulino-resistenza, dislipidemia, iperattivazione simpatica, infiammazione cronica e disfunzione endoteliale, è predittore indipendente di mortalità cardiovascolare. Scopo: Valutare le caratteristiche glico-metaboliche, ecocardiografiche e la prevalenza di aritmie nei pazienti con OSAS obesi e non obesi. Metodi: Sono stati arruolati 67 pazienti obesi (37 M/30 F) e 52 pazienti non obesi (40 M/12 F). In tutti i pazienti sono state valutate le caratteristiche antropometriche e l’assetto ematochimico, inclusi glicemia, insulinemica, HbA1C, OGTT a 5 ore. L'insulino-resistenza è stata stimata mediante HOMA-IR. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a studio ecocardiografico, valutazione polisonnografia per porre diagnosi di OSAS e simultaneo Holter-ECG al fine di rilevare eventuali aritmie concomitanti. Risultati: Come atteso, il profilo antropometrico era migliore nei pazienti non obesi. I pazienti obesi presentavano un’OSAS più severa rispetto ai pazienti non obesi, con valori più elevati di AHI (26.37 ±24.95 vs 16.58 ±14.07; P<0.05), TC90 (19.61 ±24.45 vs 8.63 ±17.80; P <0.05) e ODI (40.55 ±27.41 vs 21.06 ±22.78; P <0.05). Inoltre, i pazienti obesi mostravano una riduzione significativa della Frazione di Eiezione (55.54 ±7.97 vs 66.52 ±8.95; P <0.05) e dell'onda A (0.75 ±0.17 vs 0.83 ±0.19; P <0.05). Nel 20% dei pazienti obesi l’Holter-ECG ha rilevato la presenza di pause cardiache > 3 sec durante gli episodi di apnea. Nella sola popolazione obesa è stata osservata una significativa correlazione negativa tra AHI e onda E (r= -0.3; P=0.04) e una correlazione positiva con il Setto Interventricolare (r=0.38; P =0.01) e la Massa Ventricolare Sinistra (r=0.32; P =0.02). L'analisi post-hoc ha mostrato come queste differenze mantengano una significatività statistica anche quando i pazienti obesi vengono stratificati in sottogruppi in base alla gravità dell'OSAS. Conclusioni: I nostri dati, seppur preliminari, sembrano indicare che l'OSAS severa non solo è associata all’obesità, ma correla con un peggioramento del profilo di rischio cardiometabolico.