Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P413

ALTERAZIONI ISCHEMICHE ALL'ECG, NON SEMPRE UNA QUESTIONE DI CORONARIE

L. Zanarelli, L. Canovi, L. S. Cardelli, B. Dal Passo, F. Frascaro, L. Piscitelli, M. G. Pallotti, M. Colletta, G. Casella
UNITÀ DI CARDIOLOGIA, AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FERRARA, UNITÀ DI CARDIOLOGIA, AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FERRARA, UNITÀ DI CARDIOLOGIA, AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITRIA DI FERRARA, UNITÀ DI CARDIOLOGIA, AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FERRARA, UNITÀ DI CARDIOLOGIA, AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FERRARA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO, AZIENDA USL DI BOLOGNA, OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA, AZIENDA USL DI BOLOGNA, OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA, AZIENDA USL DI BOLOGNA, OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA

Background. Molte patologie addominali alla loro presentazione possono mimare condizioni di origine cardiaca e caratterizzarsi per alterazioni elettrocardiografiche (ECG), fungendo così da fattore confondente per il clinico durante il processo diagnostico. Presentazione del caso. Un uomo di 77 anni, ex fumatore, con ipertensione arteriosa non in trattamento, giungeva in Pronto Soccorso per un quadro di dolore mesogastrico associato a vomito, insorto tre ore prima. L’ECG mostrava un ritmo sinusale, a 55 battiti per minuto e un lieve sopraslivellamento del tratto ST nelle derivazioni DII, DIII e aVF, ed evolutività delle alterazioni con negativizzazione delle onde T in DII, DIII e aVF ed appiattimento delle stesse in V5-V6. Gli esami di laboratorio hanno mostrato un incremento dei valori di Troponina I da 23 a 277 ng/L. Alla luce di ciò il paziente veniva trasferito presso la nostra Unità Operativa per eseguire uno studio coronarografico nell’ipotesi di infarto miocardico acuto. L’esame mostrava ateromasia coronarica diffusa in assenza di stenosi emodinamicamente significative. Per lo sviluppo di febbre, si procedeva a studio TC addominale con mezzo di contrasto, con diagnosi definitiva di colecistite acuta per cui il paziente veniva infine trasferito nel reparto di Medicina. Conclusioni. Non esistono alterazioni ECG specifiche per colecistite acuta, ma ve ne sono di ricorrenti: tra queste emergono alterazioni di tipo ischemico a carico del tratto ST o dell’onda T, condizioni ampiamente descritte in letteratura. Le suddette alterazioni si risolvono con il trattamento della colecistite, che sia conservativo o chirurgico, senza agire in alcun modo sul versante cardiologico; d’altra parte possono condurre all’avvio di indagini diagnostico-terapeutiche inutili, determinare un ritardo nella diagnosi e l’insorgenza di possibili complicanze. E’ importante che il clinico sia in grado di considerare la patologia addominale in caso di inconsistenza delle indagini diagnostiche. Tuttavia alterazioni a carico del segmento ST in corso di colecistite possono meritare un approfondimento cardiologico, essendo specifiche per infarto acuto del miocardio, soprattutto nei pazienti con elevato rischio cardiovascolare. Questo ci ricorda, ancora una volta, l’importanza di anamnesi, esame obiettivo e di esami appropriati per giungere alla corretta diagnosi.