Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Prolasso valvolare mitralico e rischio di morte cardiaca improvvisa in paziente con aritmie ventricolari: il ruolo prognostico della RMN cardiaca

Mazza Tiziano Maria Roma (Roma) – Uos Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Sandro Pertini | D’Ambrosi Alessandra Roma (Roma) – Uos Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Sandro Pertini | Lukic Vjerica Roma (Roma) – Uos Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Sandro Pertini | Fina Priscilla Roma (Roma) – Uoc Diagnostica Per Immagini, Po Sandro Pertini | Trambaiolo Paolo Roma (Roma) – Uos Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Sandro Pertini | Romano Silvio L’Aquila (L’Aquila) – Cattedra Di Cardiologia, Università Dell’Aquila | Granatelli Antonino Roma (Roma) – Uos Terapia Intensiva Cardiologica, Uoc Cardiologia, Po Sandro Pertini

Introduzione: il prolasso valvolare mitralico rappresenta nella maggior parte dei casi una condizione benigna, tuttavia nel 2% dei casi è stata associata a rischio di morte cardiaca improvvisa (MCI). Basso et al hanno evidenziato in pazienti deceduti per MCI con prolasso della mitrale fibrosi del m. papillare e della parete infero-laterale del ventricolo sinistro alla Risonanza Magnetica Cardiaca (RMN). Caso clinico: Paziente di 59 anni, ricoverato presso la Cardiologia dell’Ospedale Pertini per episodi vertiginosi ed episodi di tachicardia ventricolare non sostenuta in due morfologie al monitoraggio ECG delle 24 ore. Anamnesi negativa per fattori di rischio cardiovascolari con evidenza all’ecocardiogramma di rigurgito valvolare mitralico moderato secondario a prolasso valvolare con disgiunzione anulo-mitralica (MAD) (Fig.1). Considerata l’età del paziente associata alla bassa probabilità pre-test di malattia coronarica, il paziente è stato sottoposto a TC coronarica che evidenziava un albero coronarico indenne da lesioni. La RM cardiaca mostrava un ventricolo sinistro di volumi aumentati e funzione sistolica lievemente ridotta, prolasso valvolare di entrambi i lembi mitralici condizionante rigurgito moderato e con Late Gadolinium Enhancement (LGE) intra-miocardico a carico della parete inferiore ed infero-laterale con estensione alla porzione prossimale del muscolo papillare inferiore compatibile con la presenza di fibrosi (Fig. 2). Alla luce di tali rilievi per una valutazione del burden aritmico si è proceduto ad effettuare studio elettrofisiologico (SEF) endocavitario che con un doppio extrastimolo dal tratto di efflusso del ventricolo destro ha indotto una tachicardia ventricolare polimorfa a partenza dal muscolo papillare inferiore, degenerata in fibrillazione ventricolare (Fig. 3). Discussione: valutati tutti i suddetti reperti, si è posta diagnosi di prolasso valvolare mitralico ad alto rischio di aritmie maligne e si è deciso per l’impianto di defibrillatore cardiaco sottocutaneo. Conclusioni: nel prolasso valvolare mitralico associato ad aritmie ventricolari complesse, la valutazione con la RMN cardiaca riveste sempre di più un ruolo fondamentale nella stratificazione prognostica per l’impianto di defibrillatore in prevenzione primaria.