Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P396

LA NOSTRA ESPERIENZA DI SYNCOPE UNIT CERTIFICATA; DALL'APPROPRIATEZZA DIAGNOSTICA AGLI IMPIANTI DI DEVICE, DALL'EDUCAZIONE DEL PAZIENTE ALL'IMPATTO DELLA PANDEMIA DA COVID-19. RAPPORTO SU DUE ANNI “DIFFICILI”.

M. Scapinelli, M. Boccedi, A. Guerra, A. Caputi, S. Merighi, E. Bagni
NUOVO OSPEDALE DI SASSUOLO, NUOVO OSPEDALE DI SASSUOLO, NUOVO OSPEDALE DI SASSUOLO, NUOVO OSPEDALE DI SASSUOLO, NUOVO OSPEDALE DI SASSUOLO, NUOVO OSPEDALE DI SASSUOLO

La sincope è un problema medico frequente con un’incidenza di circa 6.2/1000 persone/anno, con importanti ripercussioni sulla qualità di vita dei pazienti e spesso di difficile diagnosi e gestione; a tal proposito sono nate le Syncope Unit certificate dal Gruppo italiano per lo studio della sincope. Di seguito si descrive la nostra esperienza nel corso degli ultimi 30 mesi caratterizzati da notevoli difficoltà dovute alla pandemia COVID-19. La nostra Syncope Unit, inserita nell’U.O. di Cardiologia con 3 medici, 3 tecnici di cardiologia e 2 infermieri svolge attività trisettimanale in termini di ambulatorio e di HUTT (Head up tilt test). Nel 2019 sono stati eseguiti 54 HUTT, su pazienti di età media 67 anni 50% maschi, con indicazione di sincope vasovagale (VVS) per il 82% dei casi, presincope e altre indicazioni per il restante 18% su richiesta anche di altri servizi. L’HUTT è risultato positivo per sincope cardioinibitoria e seno-carotidea con indicazione ad impianto di Pacemaker (con algoritmo closed loop stimulation – CLS) per il 22% dei casi. Nel 12% dei pazienti è stata posta indicazione ad impianto di ECG-Loop recorder (ILR), ma il 42% ha rifiutato tale procedura. Nel 2020 sono stati eseguiti 32 HUTT, stessa età media, con indicazione di sincope VVS per l’86%. L’indicazione ad impianto pacemaker è stata del 15% così come ad impianto di ILR. Dal 33 al 38% dei pazienti è stato educato, fornendo materiale dedicato, alla prevenzione della sincope e circa il 4% dei pazienti ha rifiutato di sottoporsi al HUTT dopo la spiegazione delle modalità di esecuzione dell’esame stesso. I primi 6 mesi del 2021 hanno mostrato andamento simile a quello del 2019. I dati mostrano una buona appropriatezza delle indicazioni al HUTT ed un tasso di impianto PM successivo in linea con i dati presenti in letteratura. Il device con CLS ha mostrato benefici nella riduzione delle recidive sincopali a 6 mesi per oltre il 25% mentre solo il 3% dei ILR sono stati seguiti da impianto PM. L’HUTT, pur con bassa sensibilità e specificità, si conferma un valido strumento nella caratterizzazione della VVS ma talora il consenso viene ritirato dal paziente intimorito dalle modalità di esecuzione. La pandemia da COVID-19 ha poi impattato significativamente sulla nostra attività, in relazione alla sospensione delle attività ambulatoriali ed allo shift degli operatori nelle aree COVID con una riduzione del 40% delle visite e degli HUTT eseguiti con conseguenti diagnosi mancate e/o ritardate.