Introduzione: La cardiomiopatia che si osserva nell’obesità può variare da una semplice disfunzione ventricolare sinistra subclinica a una cardiomiopatia dilatativa conclamata. Scopo: Valutare le modifiche ecocardiografiche nei pazienti obesi normotesi o ipertesi e valutare l’impatto che l’obesità e/o l’ipertensione hanno sulla cardiomiopatia. Metodi: Sono stati arruolati 383 pazienti (236F/147M). In base al grado di BMI i pazienti sono stati divisi in due gruppi: pazienti non obesi (BMI<30kg/m2) e pazienti obesi (BMI>30kg/m2). I pazienti obesi sono stati suddivisi in relazione al grado di obesità: gruppo 1= BMI >30<35, 2= BMI >35<40, 3= BMI >40 kg/m2. Dei 383 pazienti, 208 risultavano ipertesi. Tutti sono stati sottoposti a esame ecocardiografico con valutazione del diametro atriale sinistro (LAD), del diametro telediastolico (LVEDD) e telesistolico del ventricolo sinistro (LVESD), del setto interventricolare (IVS), della massa cardiaca e della massa cardiaca indicizzata (LVMI). Risultati: I pazienti obesi presentavano, in relazione al grado di obesità, un aumento progressivo e significativo del LAD (P=0.000), del LVEDD (P=0.000), del LVESD (P=0,001), del setto IVS (P=0.000) e della massa cardiaca (P=0.000). I pazienti appartenenti al 3° gruppo di obesità presentavano valori più elevati di LAD e LVSD quando comparati con i pazienti appartenenti ai primi due gruppi di obesità (P=0.000, P=0.032, P=0.000 e P=0.001, rispettivamente). Analogamente, i pazienti appartenenti al 3° gruppo di obesità presentavano valori più elevati di setto interventricolare sinistro e di massa cardiaca quando paragonati con i pazienti appartenenti ai primi due gruppi di obesità (P=0.005, P=0.002, P=0.000 e P=0.005, rispettivamente). Il LAD, il LVEDD, il LVESD, il setto ventricolare e la massa cardiaca erano positivamente correlati con il grado di obesità. Per escludere che le modifiche ecocardiografiche osservate nei pazienti obesi fossero legate alla presenza di ipertensione arteriosa (IA), i dati sono stati corretti per la presenza o meno di IA e la regressione lineare ha documentato che il grado di obesità era capace di predire le modifiche ecocardiografiche (LAD, LVEDD, LVESD) meglio dell'IA. Conclusioni: I nostri dati dimostrano che negli obesi la gravità della cardiomiopatia dipende dal grado di obesità e che il grado di obesità è un predittore migliore dell'ipertensione delle modifiche ecocardiografiche.