La torsione di punta è un particolare tipo di tachicardia ventricolare, caratterizzata da complessi QRS che variano progressivamente in ampiezza e morfologia, dando l’impressione di oscillare intorno alla linea isoelettrica.
Tra le cause si annoverano la sindrome del QT lungo (congenita o indotta da farmaci) o una grave ipomagnesemia.
Riportiamo il caso di una donna di 57 anni, fumatrice, con storia di calo ponderale negli ultimi 6 mesi, ricoverata in Medicina per astenia marcata e un episodio di fugace perdita di coscienza, da seduta. Asintomatica per angor.
All’esame obiettivo si evidenziava una magrezza patologica, con BMI 15 kg/m2, attività cardiaca ritmica, non soffi, non segni di scompenso, addome piano, trattabile, fegato all’arcata costale. Cute pallida, asciutta. All’ECG: ritmo sinusale, normofrequente, QTc lievemente aumentato 0.47 sec, onda T piatta in laterale. Agli ematochimici: ipokaliemia, ipomagnesemia, rialzo dell’amilasi.
Alla RMN addome riscontrate ampie aree disomogenee in corrispondenza della testa e del corpo del pancreas, riferibili a quadro di pancreatite focale.
Per episodio sincopale durante il ricovero in Medicina, veniva trasferita in Cardiologia, dove durante il monitoraggio elettrocardiografico si testimoniavano tachicardie ventricolari parossistiche tipo torsione di punta, sintomatiche, autorisolventesi.
Si concludeva con la diagnosi di pancreatite acuta con caratteristiche radiologiche tipiche di una forma autoimmune, determinante gravi disionie e conseguenti tachicardie ventricolari parossistiche sintomatiche. Il supplemento di magnesio per os e la terapia corticosteroidea hanno permesso la risoluzione del problema aritmico, monitorato nel tempo attraverso l’impianto di un loop recorder.