Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

TROMBOEMBOLIA POLMONARE MASSIVA AD ALTO RISCHIO COMPLICATA DA SHOCK CARDIOGENO

Sanguineti Marta Genova (Genova) – Irccs Ospedale Policlinico San Martino

Il caso clinico riguarda una donna di sessantadue anni senza precedenti cardiologici di rilievo. Episodio di diverticolite acuta complicata da occlusione intestinale nell’Ottobre 2022, esitato con intevento di Hartmann e posizionamento di stomia. Il post-intervento si complicava con sepsi da S. Hominis Linezolid-R. Durante la degenza, veniva eseguita TC torace con riscontro di esile difetto di riempimento di natura tromboembolica a carico di una diramazione segmentaria del LIS. La Paziente veniva dimessa con enoxaparina  in monosomministrazione giornaliera da  proseguire per  un mese. Nuovo accesso in ospedale il 24 Novembre u.s. per oppressione toracica, dispnea, diaforesi, dopo aver sospeso da ventiquattro ore la terapia anticoagulante. All’arrivo ipotesa, tachicardica, con un quadro di alcalosi metabolica ed incremento dei lattati all’emogasanalisi. All’ecocardiogramma severa dilatazione e disfunzione del ventricolo destro. Riscontro alla TC torace con MDC di estesi difetti di riempimento su base trombo-embolica a carico delle arterie polmonari principali destra e sinistra e delle loro diramazioni lobari. Pervio il tronco polmonare. CUS positiva per trombosi della vena poplitea sinistra. Per via del recente intervento chirurgico, nonostante le tempistiche non proibitive, la Paziente veniva giudicata non idonea alla terapia riperfusiva mediante fibrinolisi sistemica, e sottoposta a trattamento percutaneo con sistema Penumbra Indigo, con trombo aspirazione e somministrazione di trombolitico locoregionale.  Al termine della procedura permanevano difetti di riempimento nei campi polmonari di destra, invariato il quadro a sinistra. Le condizioni cliniche peggioravano nuovamente e la Paziente veniva dunque trasferita in cardiorianimazione, per essere sottoposta il giorno successivo a nuova procedura riperfusiva percutanea. Si ravvisava lieve miglioramento del quadro all'imaging e clinico, per cui si iniziava svezzamento dal supporto aminico, dalla terapia diuretica e dal supporto respiratorio con ossigeno. Contestuale miglioramento della funzionalità del ventricolo destro, con valori finali di TAPSE di 15, S’ 8 cm/s, riduzione del gradiente tricuspidalico. Si sospendeva terapia con eparina endovena e si iniziava anticoagulante orale con dose di carico. Veniva iniziata deambulazione assistita da fisioterapista, dopo posizionamento di calze compressive. La Paziente veniva dimessa il 9 Dicembre u.s. in buone condizioni generali.