Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P376

ABLAZIONE DEI GANGLI PARASIMPATICI ATRIALI, NUOVI APPROCCI ALLA BRADICARDIA SINTOMATICA NEI GIOVANI

S. Cherubini, A. Castro, F. Follesa, C. A. Centurion Aznaran, B. Albano, A. Ciolli
UOSD CARDIOLOGIA D'URGENZA OSPEDALE S.PERTINI ROMA, UOS ELETTROFISIOLOGIA OSPEDALE S.PERTINI ROMA , CATTEDRA DI CARDIOLOGIA, FACOLTA? DI MEDICINA E PSICOLOGIA, UNIVERSITA? LA SAPIENZA, ROMA , UOS ELETTROFISIOLOGIA OSPEDALE S.PERTINI ROMA , UOS ELETTROFISIOLOGIA OSPEDALE S.PERTINI ROMA , UOSD CARDIOLOGIA D'URGENZA OSPEDALE S.PERTINI ROMA

La bradicardia sinusale è un problema clinico debilitante per i pazienti e se sintomatica è indicato l’impianto di pacemaker. Nei pazienti giovani ciò implicherà numerosi cambi di generatore futuri, aumentato rischio di infezioni e disagi psicologici. La tecnica di ablazione intracavitaria dei gangli parasimpatici è stata recentemente proposta come alternativa all’impianto in pazienti giovani e sintomatici in cui la bradicardia sinusale sembri correlata all’ipertono vagale. Un uomo di 44 anni si presenta in pronto soccorso per episodi presincopali e astenia, all’ECG veniva riscontrata marcata bradicardia sinusale (35 bpm) e al monitoraggio telemetrico durante il ricovero episodi anche diurni di blocco AV Mobitz I e 2:1. L’ecocardiogramma non mostrava anomalie di rilievo. Previa esecuzione di ecocardiogramma transesofageo, veniva eseguita ablazione transcatetere dei gangli parasimpatici atriali. Mediante studio elettrofisiologico venivano evidenziati potenziali frammentati pericavali e attorno al seno coronarico in atrio destro, in atrio sinistro invece in sede posteriore sopra il seno coronarico e nella parete posteriore delle vene polmonari. La stimolazione di tali sedi determinava pause asistoliche e induzione di fibrillazione atriale cardiovertita spontaneamente. Veniva eseguita ablazione con radiofrequenza, al termine della procedura la frequenza a riposo era di 70 bpm. Il punto di Wenckebach misurato prima della procedura risultava 730 ms, al termine 430 ms. Al monitoraggio telemetrico nei giorni successivi la frequenza si manteneva sempre superiore ai 65 bpm senza ulteriori aritmie di rilievo. La procedura di ablazione dei gangli parasimpatici è ancora una tecnica sperimentale ma che si sta rivelando molto promettente. Nel nostro caso la procedura ha mostrato un immediato beneficio quantificabile sia attraverso l’aumento della frequenza cardiaca di base che con l’accorciamento del punto di Wenckebach. Per localizzare i gangli ci siamo basati sull’individuazione di potenziali frammentati; la stimolazione di tali sedi ha provocato una forte risposta vagale, dimostrando che questa metodica può essere valida per identificarne la posizione. Alcuni autori ritengono possa bastare operare sull’atrio destro per evitare le complicanze legate alla puntura del setto interatriale, tuttavia per una più efficace e duratura risposta abbiamo ritenuto di procedere in entrambi gli atri. La scelta sulla sede dove effettuare l’ablazione necessita ulteriori studi.