Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P375

ATTACCHI ISCHEMICI CEREBRALI RICORRENTI IN PAZIENTE IN ANTICOAGULANTI ORALI AD AZIONE DIRETTA PER FIBRILLAZIONE ATRIALE

B. Bresciani, G. Elmi , E. Romboli , G. Tortorici
OSPEDALE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO, OSPEDALE MAGGIORE, OSPEDALE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO, OSPEDALE DI BENTIVOGLIO

Presentiamo il caso di un uomo di 81 aa, affetto da cardiopatia ipertensiva ad evoluzione dilatativa, dislipidemia e precedenti TIA; in una occasione documentazione di origine cardioembolica dell'evento: parossismo di FA. CHA?DS?-VASc Score=6. In terapia con DOAC: Dabigatran 110 mg x 2 die. Posto in terapia con Mysoline per tremori incostanti degli arti e dubbio di assenze. A tre giorni dall’avvio di tale terapia il paziente è stato Ospedalizzato per disartria (2 h); NIHSS: 0 e ABCD2 score: 4; TC encefalo: non lesioni acute; non indicata centralizzazione c/o Hub stroke e non eseguito dosaggio del DOAC in PS; alla verifica della concentrazione del DOAC al picco, in corso di assunzione infraricovero, valori di 123 ng/ml; non alterazioni pressorie all’esordio, CHA2DS2 Vasc Score ed HAS-BLED invariati, invariati esami ematici, verificata assunzione corretta (conta cp), mantenuto il packaging originale della confezione, non vi erano variazioni del peso corporeo e non vi era associata patologia GE; il primidone è risultato pero’ farmaco capace di diminuire i livelli plasmatici di Dabigatran in quanto induttore  della P-gp glicoproteina. Confermata la tp con Dabigatran esostituito il Mysoline con Clonazepam. Successiva nuova Ospedalizzazione per disartria (2 h); centralizzato in Hub stroke; NIHSS: 1 (deviazione lieve della rima buccale-esito); rialzo pressorio all’accesso in PS; concentrazione del DOAC al picco 53 ng/ml; angioTC dei vasi del collo ed intracranici con evidenza di notevole carico lesionale vascolare di base già di per sé controindicazione alla tp riperfusiva che è stata esclusa; non lesioni alle TC encefalo; ipotizzato in fase acuta switch ad altro DOAC che è stato eseguito; passaggio ad Apixaban 5 mg 1 cp x 2 die e potenziamento del trattamento antipertensivo. Programma di NMR encefalo in sedazione per claustrofobia. Successiva nuova Ospedalizzazione per stato settico e profondo sopore; importante alterazione degli esami ematici;  ipodensità ischemica subacuta nel territorio periferico della cerebrale posteriore sn; exitus successivo del paziente. Molti pazienti con FA rimangono ad alto rischio residuo di stroke malgrado un apparente appropriato dosaggio di farmaci anticoagulanti orali. Tuttavia una strategia di indagine multidisciplinare ed integrata di tutti i fattori di rischio noti, non sempre dà una risposta efficace, come nel caso presentato, e mancano in letteratura informazioni riguardo alle opzioni gestionali in tali circostanze.