Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P357

LA GESTIONE DEL CONTROLLO DEI LIVELLI DI COLESTEROLO CON FARMACI IPOLIPEMIZZANTI NELLA PRATICA CLINICA ITALIANA: RISULTATI DALLO STUDIO STREAM (SUPPORTING WITH THE REAL‐WORLD EVIDENCE THE ASSESSMENT OF MEDICINES AND HEALTH TECHNOLOGIES)

L. Degli Esposti, C. Borghi, M. Galvani, E. Giacomini, P. Manotti, A. Marra, A. Passaro, V. Perrone, F. Pieraccini, D. Sangiorgi, A. Navazio

Lo studio si è posto l’obiettivo di valutare la quota di pazienti che non raggiungono il target LDL (low–density lipoprotein) in base al loro profilo di rischio in contesti di reale pratica clinica italiana. L’analisi, di natura retrospettiva osservazionale, si è basata sui database amministrativi e di laboratorio provenienti da un pool di Enti per un totale di assistibili pari a circa il 10% della popolazione italiana. Sono stati inclusi tutti i pazienti con almeno un test LDL di laboratorio tra il 2012 e il 2019, e che presentavano prescrizioni di farmaci ipolipemizzanti nei 6 mesi precedenti l’ultimo test LDL rilevato (data indice); durante tale periodo l'aderenza alle terapie ipolipemizzanti è stata misurata mediante la proporzione di giorni coperti (PGC). Il profilo di rischio è stato valutato sulla base delle linee guida ESC.1

Tra i pazienti con test LDL che hanno ricevuto farmaci ipolipemizzanti, il 49,7% è stato considerato a rischio molto alto (very high risk, VHR), il 38,3% ad alto rischio (high risk, HR), il 12% con altri rischi (AR). Complessivamente, l'80% dei pazienti non ha raggiunto il target LDL: 87,2% nella coorte HR, 82,9% nella coorte VHR (target LDL 70 mg/dl e 55 mg/dl, rispettivamente) e 49,6% nella coorte AR (target LDL 116 mg/dl). La combinazione di statine ed ezetimibe è stata osservata solo nel 6,5% dei pazienti con HR e AR e nel 10,3% dei pazienti con VHR, mentre i pazienti in monoterapia con statine erano pari al 87,5% (VHR), 91,2% (HR) e 90,6% (AR). Inoltre, i pazienti aderenti al trattamento (PGC≥80%) rappresentavano il 52% della coorte VHR, il 47,2% della coorte HR e il 39,1% della coorte AR.

I risultati dello studio suggeriscono di ottimizzare la gestione del controllo del colesterolo, soprattutto tra i pazienti a rischio. Nonostante l'elevata quota di pazienti che non raggiungono il target LDL, sono stati osservati livelli di aderenza non ottimali e un utilizzo limitato di regimi di combinazione. Il controllo del colesterolo LDL potrebbe dunque essere supportato da una maggiore aderenza e/o dall'uso di terapie di combinazione e, qualora il target lipidico non sia stato ancora raggiunto, dall'utilizzo di terapie più recenti.

1.European Heart Journal (2020)41,111188