Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
-
Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.
Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.
Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.
Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.
Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.
Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
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Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.
Introduzione: la pandemia da SARS-Cov2 ha reso necessario mettere in atto drastiche misure di contenimento dell’infezione e contestualmente avviare un processo regolamentato di protezione degli operatori sanitari (OS) e dei pazienti ricoverati (PR)(1). Obiettivo: verificare l’efficacia delle misure di sorveglianza sanitaria per infezione da SARS-COoV2 messe in atto a tutela degli OS e dei PR nella Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino (AUSL Umbria 1)(2). Materiale e metodi: abbiamo condotto un’analisi retrospettiva, nel periodo 1 aprile 2020- 30 novembre 2021, su OS e PR nella nostra UO Cardiologia-UTIC. I protocolli utilizzati per la sorveglianza sanitaria prevedevano, in tutte le fasi della pandemia, le note misure generali di prevenzione (DPI, igiene mani, distanziamento, per-triage). Nella fase 1 della pandemia venivano effettuati, inoltre, tamponi molecolari ogni 14 gg agli OS e solo all’ingresso ai PR, nella fase 2 test antigenici ogni 5 giorni agli OS e tamponi molecolari all’ingresso e dopo 48 ore ai PR mentre nell’attuale fase 3 un test antigenico ogni 10 gg agli OS e ai PR un tampone molecolare a T0 e T2 e un test antigenico al 5° giorno e successivamente ogni 5 giorni(3). Risultati: sono stati analizzati un totale di 320 soggetti, un campione di PR (n. 300, 15 pazienti mese) e tutti gli OS (n.20). Sono stati effettuati complessivamente 2658 tamponi (1088 molecolari e 1570 antigenici) e sono stati riscontrati solo due OS positivi nella sola fase 1 della pandemia, mentre nella fase 2 e 3 nessun OS o PR è risultato positivo. Conclusioni: l’applicazione delle norme generale di prevenzione dell’infezione da SARS-Cov2 e la definizione di precisi percorsi intraospedalieri, unitamente all’applicazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria ospedaliera ha permesso di limitare in maniera significativa i contagi all’interno dell’UO. Inoltre, la rapida identificazione degli OS positivi ha consentito un rapido isolamento evitando la diffusione dell’infezione ai PR e altri OS. Bibliografia:
- COVID and gender resources. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health. https://coronavirus.jhu.edu/map.html
- ISS, Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie, 30 marzo 2020;
- Linee di indirizzo per le attività sanitarie nella fase 1, fase 2 e fase 3 della pandemia. Regione Umbria.