Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P35

UN RARO CASO DI STORM ARITMICO VENTRICOLARE E BLOCCO ATRIOVENTRICOLARE COMPLETO IN PAZIENTE AFFETTO DA DISTROFIA MUSCOLARE DI BECKER

J. Zannoni, A. Del Torto , F. Tundo, E. Assanelli
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO, MILANO, CENTRO CARDIOLOGICO MONZINO IRCCS, MILANO, CENTRO CARDIOLOGICO MONZINO IRCCS, MILANO, CENTRO CARDIOLOGICO MONZINO IRCCS, MILANO

Un uomo di 68 anni si presentava al Pronto soccorso del nostro Istituto per palpitazioni insorte da circa 20 minuti.  Il paziente era affetto da distrofia muscolare di Becker con tetraparesi ipotonica e cardiomiopatia dilatativa con moderata disfunzione ventricolare sinistra. Inoltre, il paziente era noto per ipertensione arteriosa e per un pregresso stroke ischemico trattato con trombolisi e successivamente in terapia con warfarin. All'arrivo in PS il paziente era vigile, PA 90/60 mmHg e FC 180 bpm. Un ECG (Figura 1) mostrava una tachicardia regolare, a complessi larghi (durata QRS di 240 msec) con morfologia a BBDx con deviazione assiale sinistra. Veniva quindi somministrato un bolo di amiodarone 200 mg ev senza efficacia seguito da un bolo di lidocaina 50 mg. Il paziente sviluppava ipotensione arteriosa sintomatica per cui si procedeva a CVE esterna con singolo DC shock a 200J, efficace nel ripristino di ritmo sinusale. Veniva quindi iniziata terapia con amiodarone e betabloccante. Agli esami di laboratorio i principali valori erano nella norma, compresa l' hs-cTnI. L'ecocardiografia mostrava un ventricolo sinistro lievemente dilatato e ipocinesia diffusa condizionante FE del 35% (Figura 2). Al monitoraggio ECG telemetrico successivo si registrava un episodio di BAV completo condizionante un'asistolia di 9,5 secondi sintomatica trattata con atropina. Il paziente veniva quindi sottoposto all'impianto di CRT-D in prevenzione secondaria. Il giorno successivo alla procedura si assisteva ad uno storm aritmico trattato efficacemente con stimolazione antitachicardica e shock del dispositivo. Nei giorni seguenti il paziente continuava a presentare episodi di TV nonostante la terapia farmacologica antiaritmica. Un’ablazione endo-epicardica del substrato aritmico veniva valutata in Heart team. Tuttavia, in considerazione della necessità di intubazione oro-tracheale e dell'elevato rischio anestesiologico del paziente, veniva posta indicazione a proseguire la terapia medica ottimizzata. Alla terapia con metoprololo 100 mg bid e amiodarone 200 mg od veniva quindi aggiunta mexiletina 200 mg tid. Nei giorni seguenti non si osservavano recidive aritmiche al monitoraggio ECG continuo. Il paziente veniva così dimesso dall'ospedale asintomatico ed in buon compenso di circolo. A 2 anni di follow-up il paziente è rimasto asintomatico, senza recidive aritmiche registrate dal device e in assenza di alcun effetto avverso causato da mexiletina.