Gli SGLT2-i hanno dimostrato di migliorare la prognosi in pazienti affetti da scompenso cardiaco a frazione d’eiezione ridotta (HFrEF) in trial clinici randomizzati (RCT). Tuttavia, ad oggi, abbiamo pochi dati di utilizzo di questi farmaci nella pratica clinica, sia per quanto riguarda il profilo di sicurezza che di efficacia, soprattutto in pazienti anziani.
OBIETTIVI: Descrivere le caratteristiche di pazienti ambulatoriali HFrEF che hanno iniziato SGLT2-i; valutare tollerabilità e l’effetto su parametri clinici e bioumorali.
RISULTATI: Abbiamo valutato inizialmente 42 pazienti, 32 M e 10 F, con età media di 78±8.2 anni (62.1% over 75). Più della metà dei pazienti presentava un’eziologia ischemica dello scompenso e, in circa un quarto dei casi, i pazienti arruolati erano stati ospedalizzati per scompenso nei sei mesi precedenti. Più del 60% dei pazienti arruolati aveva fibrillazione atriale ed ipertensione arteriosa sistemica. Fra le comorbilità non cardiovascolari vi era un ‘elevata prevalenza di insufficienza renale cronica. In condizioni basali, il 31.7% dei pazienti era in classe NYHA III e il 25% dei pazienti presentava ipotensione ortostatica. La FE media era del 34.5%± 6.0. La funzione renale dei pazienti era moderatamente ridotta eGFR CKD-EPI 56.3±18.6 ml/min/m2.
Abbiamo seguito in follow-up ambulatoriale a sei mesi 36 pazienti (3 non si sono presentati ai follow-up, 1 decesso e 2 sospensioni). Dopo 6 mesi di terapia con SGLT2i, si è assistito a una riduzione significativa della classe NYHA (NYHA I 30,6% vs 9.8%, NYHA III 13.9% vs 31.7%), ad un lieve recupero della frazione d’eiezione (38% vs 33% p-value = 0.039) e ad una diminuzione della dose di diuretico (34 mg/die vs 64 mg/die, p-value 0.033). Nonostante una lieve riduzione iniziale dell’eGFR, in linea con i trial clinici, si è verificato un recupero della funzionalità renale a 6 mesi. A 6 mesi solo due pazienti hanno interrotto la terapia con SGLT2i per infezione urinaria.
CONCLUSIONI: In questa analisi condotta presso il nostro ambulatorio per lo scompenso cardiaco, dopo sei mesi di terapia con SGLT2-i in pazienti anziani, si è verificato un miglioramento clinico ed emodinamico come dimostrato dal miglioramento della classe NYHA e dalla riduzione della terapia diuretica. Gli SGLT2-i si sono dimostrati relativamente sicuri, non essendosi verificati effetti avversi e non avendo determinato un peggioramento significativo della funzionalità renale.