Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Monitoraggio Remoto nello scompenso cardiaco: Strumento efficace per ridurre le ospedalizzazioni e la mortalità

Iulianella Renzo Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Perna Silvia Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Schirripa Valentina Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Sciahbasi Alessandro Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Chialastri Claudio Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Rizzo Veronica Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Scicchitano Marco Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Loricchio Maria Luisa Roma (Rm) – Ospedale Pertini | Granatelli Antonino Roma (Rm) – Ospedale Pertini |

INTRODUZIONE: 
La prevalenza dello scompenso cardiaco (SC) nella popolazione generale in occidente viene stimata intorno al 2%, prevalenza che aumenta con l’età fino ad arrivare al 10% ai 70 anni dI età. La malattia è gravata da un elevato tasso di mortalità e da un’alta spesa sanitaria legata soprattutto ai reiterati ricoveri. I pazienti con SC a bassa frazione d’eiezione sono spesso portatori di device, che hanno la possibilità di essere monitorati a distanza. Il rapporto annuale 2017 del Ministero della Salute mostra dati drammatici: 60% dei pazienti con SC viene riospedalizzato entro un anno dalla dimissione e nel 14% dei casi addirittura entro un mese dalla dimissione con tasso di mortalità annua del 18%. 
Scopo del nostro studio è verificare se il monitoraggio remoto consente di migliorare l’outcome del paziente con SC in termine di riduzione dei ricoveri e riduzione di mortalità per tutte le cause. 
MATERIALI E METODI: Nell’anno 2021 nel nostro centro sono stati monitorati a distanza 241 pazienti affetti da SC e frazione d’eiezione ridotta portatori di device di età media 73 aa (+/- 11 aa); Altri dati della popolazione: vedi tabella 1. In occasione di trasmissioni che presentano eventi di allarme la nostra flow chart operativa prevede: in primo luogo contatto telefonico ed eventuale successivo controllo ambulatoriale entro 24 h lavorative. 

RISULTATI: 
Nel corso dell’anno 2021 la mortalità per tutte le cause della nostra popolazione è stata del 10,7% (26 pazienti), mentre le riospedalizzazioni sono state 70 (29%). A seguito di allarmi segnalati al monitoraggio remoto, sono stati contattati 83 pazienti ai quali è stata modificata la terapia o riprogrammato il dispositivo. Le cause di allarme sono state nell’ordine: riduzione dell’impedenza toracica, eventi aritmici, riduzione della percentuale di pacing biventricolare. 

CONCLUSIONI: 
L’utilizzo del monitoraggio remoto nei pazienti affetti da scompenso cardiaco e portatori di device consente di diagnosticare in maniera precoce e tempestiva i cambiamenti clinici che anticipano la riacutizzazione dello scompenso cardiaco e di intervenire attivamente modificando il decorso clinico evitando, spesso il ricovero, con un notevole impatto sociale ed economico. Grazie all’organizzazione operativa del nostro centro, la gestione del monitoraggio remoto ha permesso una bassa percentuale di ricoveri ed una bassa mortalità anno rispetto ai dati della letteratura.