Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P328

RUOLO DELLA INSUFFICIENZA RENALE CRONICA NELLA PROGRESSIONE DELLA STENOSI VALVOLARE AORTICA

M. Rattazzi, R. Buso, D. E. Rivaben, E. Nicolosi, A. Di Naro, C. Cernetti, F. Antonini-Canterin, L. Pagliani

La stenosi valvolare aortica calcifica (CAVD) considerata un tempo un processo passivo dovuto alla deposizione di sali di calcio sulla superficie dei lembi valvolari, attualmente viene ritenuta una patologia cellulo–mediata in cui sono coinvolti numerosi mediatori molecolari. Tale processo di calcificazione valvolare risulta essere esacerbato nei pazienti con malattia renale cronica (CKD).  Scopo dello studio è quello di indagare l’impatto della funzionalità renale sul rischio di progressione della valvulopatia aortica calcifica. Sono stati reclutati 116 pazienti affetti da stenosi valvolare aortica calcifica moderata–severa provenienti dai reparti di Cardiologia Riabilitativa dell’Ospedale di Alta Specializzazione di Motta di Livenza e dalla Cardiologia dell’Ospedale di Treviso. Per ciascun paziente è stata condotta una visita clinica che ha previsto la raccolta di dati ecocardiografici, oltre all’esecuzione di esami bioumorali (creatinina, profilo lipidico, marcatori del metabolismo fosfo–calcico).  La velocità di progressione della malattia valvolare è stata valutata in termini di differenza di area valvolare indicizzata per mese (ΔAVA/mese). Abbiamo dunque considerato come gruppo di “fast progressors” pazienti con ΔAVA < –0.0045cm2/m2/mese e considerato invece “slow progressors” pazienti con ΔAVA ≥ –0.0045 cm2/m2/mese.  Abbiamo osservato che i fast progressors avevano una significativa riduzione dei livelli medi di eGFR al basale rispetto agli slow progressors (60.62 vs. 77.22 ml/min/1.73m2, p=0.001). Inoltre questo gruppo presentava un incremento dei livelli medi di fosforo. Un aumento del rischio di progressione rapida della valvulopatia è stato riscontrato nei pazienti con eGFR< 60 ml/min/1.73m2 al baseline e si è così evidenziato che i soggetti con ridotta funzionalità renale ed elevati livelli di fosforemia hanno un rischio 2.8 volte maggiore di progressione rapida della malattia rispetto ai soggetti con una normale funzione renale e bassi livelli di fosforemia (IC95%=1.29–6.03, p=0.002).  Il nostro studio ha evidenziato quindi che la presenza di CKD è significativamente associata ad un aumento del rischio di progressione della valvulopatia aortica calcifica e che il rischio è ulteriormente aumentato dalla concomitante presenza di aumentati livelli di fosforemia. Questi dati suggeriscono il potenziale ruolo predittivo di progressione della valvulopatia svolto dalla riduzione del filtrato glomerulare anche in pazienti non dializzati