Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P326

SOSTITUZIONE DELLA VALVOLA AORTICA CON APPROCCIO CHIRURGICO E TRANSCATETERE CON DEVICE DI NUOVA GENERAZIONE NEL MONDO REALE: ESITI AD 1 ANNO DAGLI STUDI OBSERVANT I E II

S. Rosato, F. Biancari, P. D’Errigo, G. Tarantini , G. Costa, G. Baglio, F. Seccareccia, C. Tamburino

Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.Obiettivo: Confrontare l’esito a breve termine e ad 1 anno dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR) con impianti di nuova generazione e sostituzione chirurgica (SAVR) in pazienti con stenosi aortica severa (SA).

Background: Molti studi randomizzati e osservazionali hanno confermato che gli esiti dei pazienti SA trattati con TAVR e SAVR sono comparabili e che la TAVR è sempre più utilizzata anche per trattare pazienti a basso rischio. Studi clinici hanno mostrato anche che la SAVR è ampiamente utilizzata in pazienti a rischio intermedio ed alto. Sono necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle TAVR nel mondo reale, in particolare dopo l’introduzione di device di nuova generazione.

Metodi: Gli studi OBSERVANT I e II hanno arruolato 5706 pazienti con SA sottoposti a SAVR e 2989 sottoposti a TAVR, rispettivamente nel 2010-2012 e nel 2016-2018. Gli esiti sono stati aggiustati utilizzando il propensity score matching. Gli esiti analizzati sono stati: mortalità totale, major adverse cardiac and cerebrovascular event (MACCE) e scompenso cardiaco ad 1 anno. Altri esiti analizzati sono stati gli eventi avversi maggiori avvenuti durante il ricovero indice.

Risultati: Tra le 1008 coppie propensity score matched, le TAVR in confronto alle SAVR sono risultate associate ad una minore mortalità a 30 giorni (1.8 vs. 3.5%, p=0.020), ictus (0.8 vs. 2.3%, p=0.005), danno renale acuto (0.6 vs. 8.2%, p<0.001), complicazioni da infezioni (3.8 vs. 6.5%, p=0.006) e shock cardiogeno (1.4 vs. 5.1%, p<0.001). Il rigurgito paravalvolare moderato/severo (5.9 vs. 2.0%, p<0.001), le complicazioni valvolari maggiori (2.2 vs. 0.1%, p<0.001) e l’impianto di pacemaker (13.8 vs. 3.3%, p<0.001) sono stati invece più frequenti dopo TAVR. Ad 1 anno, la TAVR rispetto alla SAVR è risultata associata ad una minore mortalità totale (7.9 vs. 11.5%, p=0.006), MACCE (12.0 vs. 15.8%, p=0.011), scompenso cardiaco (10.8 vs. 15.9%, p<0.001) e ictus (3.2 vs. 5.1%, p=0.033).

Conclusioni: Nel real-world, i pazienti a rischio preoperatorio intermedio trattati con device TAVR di nuova generazione sono risultati avere un minore rischio di eventi avversi maggiori, sia nel ricovero indice che ad 1 anno di follow-up. Se ulteriori studi con un follow up adeguato ne dimostreranno durabilità ed efficacia nel tempo, la TAVR potrà configurarsi come approccio di elezione per il trattamento della SA.