Introduzione: l’interessamento aterosclerotico polivascolari rientra tra le definizioni di rischio CV estremo. Per tale motivo la ricerca della patologia aterosclerotica asintomatica carotidea o degli arti inferiori può essere utile per garantire trattamenti più intensivi per questi individui ai pazienti che hanno già avuto un infarto.
Scopo: lo scopo è stato capire quanto i polivascolari possano migliorare in termini funzionali a seguito di Riabilitazione Cardiologica, confrontandoli con i monovascolari. Inoltre, si è voluto valutare quanti pazienti vengono riclassificati con una ricerca attiva della patologia aterosclerotica asintomatica con eco-TSA ed Ankle Brachial Index (ABI).
Metodi: il campione dello studio è stato di 87 pazienti che hanno eseguito un ciclo di riabilitazione cardiologica all’ospedale Niguarda di Milano da Marzo 2021 ad Aprile 2022. Di questi sono stati raccolti dati anagrafici, anamnestici, clinici, laboratoristici e strumentali. Il miglioramento funzionale è stato valutato come differenza nei metri percorsi al 6-minute Walking Test (6MWT) il giorno di inizio (6MWT-1) e quello di fine della riabilitazione (6MWT-2). Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad esecuzione di ABI (per valutare la PAD asintomatica) ed ecoTSA (per valutare la patologia cerebrovascolare asintomatica).
Risultati: prericlassificazione, i pazienti polivascolari (13), rispetto ai monovascolari (74) oltre ad essere mediamente più anziani (70 anni vs 59 anni, p=0.01), maschi (100% vs 73%, p<0.001) e aver avuto più infarti miocardici ricorrenti pregressi (46% vs 8%, p=0.002), sono meno prestanti in termini di 6MWT-1 (428m vs 514m, p=0.002) e 6MWT-2 (517m vs 597m, p=0.008). In termini di miglioramento funzionale assoluto da inizio a fine Riabilitazione non si riscontrano invece differenze statisticamente significative (81m vs 82m, p=0.919). A seguito di riclassificazione, 7 pazienti sono passati da monovascolari (67) a polivascolari (20)..
Conclusioni: i nostri dati hanno mostrato che i pazienti polivascolari possono migliorare tanto quanto i pazienti monovascolari a seguito di Riabilitazione Cardiologica. Inoltre, a seguito di ABI ed ecoTSA, l’8% dei pazienti è stato riclassificato. I pazienti polivascolari potrebbero ricevere terapie più mirate ed intensive se adeguatamente diagnosticati.