Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Valutazione “real world” degli outcome a lungo termine relativi a stent bioriassorbibili di prima e seconda generazione

Berlier Nicola Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Albani Stefano Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Bernardi Alessandro Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Amato Gianluca Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Biava Lorenza Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Bonino Caterina Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Pisano Francesco Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini | Scacciatella Paolo Aosta (Aosta) – Sc Cardiologia Ospedale Umberto Parini

INTRIODUZIONE:

Gli studi attualmente disponibili in letteratura, sostengono outcome peggiori negli stent bioriassorbibili di prima generazione (Absorb; Abbott USA) se paragonati ai dispositivi di seconda generazione (Magmaris; Biotronik CHF); lo studio retrospettivo proposto si prefigge di analizzare e comparare gli eventi avversi al lungo termine nei due gruppi e stimare eventuali predittori.

 

METODI E RISULTATI:

A partire da 236 casi consecutivi selezionati tra il 2012 e il 2018 dai registri di emodinamica dell'azienda sanitaria (VdA) e sottoposti ad un follow up medio di 72.0 mesi, l'endopint composito (Mortalità, Target Lesion Revascularization, Target Vessel Myocardial Infarction, Stent Thrombosis) ha interessato 38 pazienti (16.1 %) dei soggetti nel gruppo Absorb e 7 soggetti (9.1%) trattati con stent Magmaris (p= 0.058), con un numero di ST e TVMI inferiore nel secondo gruppo. Il tasso di mortalità totale è risultato molto basso in entrambe le popolazioni, e appare legato prevalentemente a cause extra cardiache. La durata della DAPT sembra confermare un ruolo protettivo nei confronti degli eventi avversi (HR 0.79 ; p = 0.14).

 

CONCLUSIONI:

I risultati ottenuti, con i limiti legati alla bassa numerosità campionaria e alla natura dello studio, confermano il minor tasso di complicanze a lungo termine degli stent di nuova generazione se confrontato agli stent di prima generazione. Il prolungamento della DAPT appare una scelta ragionevole nei soggetti trattati con stent riassorbibili.