Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Trombosi intrastent subacuta multivasale

Carpinella Gerardo Napoli (Napoli) – Uosc Cardiologia Utic Con Emodinamica Aorn A.Cardarelli | D’Andrea Davide Napoli (Napoli) – Uosc Cardiologia Utic Con Emodinamica Aorn A.Cardarelli | Furbatto Fulvio Napoli (Napoli) – Uosc Cardiologia Utic Con Emodinamica Aorn A.Cardarelli | Moscato Raffaele Napoli (Napoli) – Uosc Cardiologia Utic Con Emodinamica Aorn A.Cardarelli | Serino Federica Napoli (Napoli) – Uosc Cardiologia Utic Con Emodinamica Aorn A.Cardarelli | Mauro Ciro Napoli (Napoli) – Uosc Cardiologia Utic Con Emodinamica Aorn A.Cardarelli

La presenza di comorbidità quali anche le patologie psichiatriche influenza negativamente la prognosi dei pazienti con eventi cardiovascolari acuti. Paziente maschio di anni 62, affetto da ipertensione arteriosa, dislipidemia, cardiopatia ischemica sottoposta 3 anni prima a rivascolarizzazione di IVA, Cx e Dx (FE 45%), e da schizofrenia, viene ricoverato con diagnosi di NSTEMI. All’angiografia coronarica si evidenzia: stenosi eccentrica 70% prossimalmente allo stent preesistente al tratto medio di IVA; occlusione intrastent del ramo circonflesso medio con riabitazione omocoronarica e placca critica ulcerata al tratto prossimale della coronaria destra con restenosi intrastent lieve al tratto medio. Il paziente rifiuta ipotesi cardiochirurgica, per cui viene sottoposto ad angioplastica con stent medicati ultra-thin.Il paziente iniziava DAPT con clopidogrel, scegliendo una formulazione di combinazione per favorire la compliance, e viene dimesso in quarta giornata. A 3 giorni dalla dimissione, il paziente si ripresenta con STEMI anteriore, con cclusione trombotica intrastent plurivasale (ICA, Cx, DX) per cui si effettua angioplastica con pallone a rilascio di paclitaxel su IVA e palloni NC su coronaria dx; non è stato possibile ottenere la totale ricanalizzazione del ramo circonflesso per mancato transito di guide anche idrofiliche e di diverso peso. In corso di angioplastica e per le successive 12 ore, si somministra bolo ed infusione di tirofiban per l’elevato burden trombotico. La scelta del secondo antiaggregante in questa seconda procedura è ricaduta sul prasugrel.Il paziente è stato dimesso in sesta giornata ed è stato effettuato un lungo colloquio con la coniuge circa la corretta gestione della terapia domiciliare. A distanza di un anno il paziente è stato sottoposto ad impianto di ICD bicamerale presso altro centro, con corretta e regolare assunzione della terapia domiciliare.Il nostro caso dimostra una forma non frequente di trombosi multivasale in corso di STEMI. La presenza di schizofrenia ha determinato una evoluzione negativa della storia naturale della cardiopatia ischemica del paziente. Il substrato psichiatrico espone ad un numero di eventi cardiovascolari maggiore, dati la ridotta compliance terapeutica, anche per quel che concerne la scelta di strategie terapeutiche appropriate. Sarebbe auspicabile un percorso congiunto tra ospedale, medicina territoriale ed ambiente familiare per gestire correttamente tale tipologia di pazienti.