Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P31

BLOCCO PERCUTANEO DEL GANGLIO STELLATO DI SINISTRA COME STRATEGIA DI PRETRATTAMENTO PER PAZIENTI AD ALTO RISCHIO ARITMICO CANDIDATI A PROCEDURE INVASIVE POTENZIALMENTE ASSOCIATE A STIMOLAZIONE ADRENERGICA: UN CASO CLINICO PER GENERARE UN'IPOTESI

M. Casula, G. Binaghi, S. Mameli, C. De Toni, R. Scotto, B. Schintu, A. Scalone, G. Tola, M. Corda
U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”, U.O.C. CARDIOLOGIA – ARNAS “G. BROTZU”

Introduzione

Il blocco percutaneo del ganglio stellato di sinistra (PLSGB) è stato descritto come sicuro ed efficace nella gestione delle tempeste aritmiche (TA) refrattarie. Presentiamo il caso di un uomo con TA trattato efficacemente con PLSGB, successivamente candidato ad una procedura invasiva potenzialmente associata a stimolazione adrenergica e proponiamo l’uso di questa tecnica come strategia di pretrattamento in questo contesto.

Presentazione

Un uomo di 57 anni è stato ricoverato nel nostro reparto per TA. Due anni prima era stato trattato con angioplastica primaria per STEMI inferiore e quattro mesi prima era stato sottoposto a by-pass aorto-coronarico, contestuale sostituzione valvolare mitralica con protesi meccanica, chiusura di difetto interventricolare e, in considerazione della severa disfunzione ventricolare sinistra, ad impianto di defibrillatore in prevenzione primaria. Al momento del ricovero è stato trattato mediante infusione di lidocaina con cessazione delle aritmie ventricolari (AV). Una valutazione clinica globale non ha mostrato la presenza di evidenti fattori scatenanti la TA. Cinque giorni dopo si è assistito ad una recidiva di AV refrattarie alla terapia con amiodarone, lidocaina, magnesio solfato, aumento della frequenza di stimolazione, e sedazione con dexmedetomidina. È stato quindi tento il PLSGB tramite approccio anatomico ed iniezione di lidocaina e ropivacaina con completa remissione degli episodi aritmici. Dopo una settimana libera da AV si è assistito a una nuova TA e il PLSGB è stato ripetuto con le stesse modalità con completa risoluzione delle aritmie. In considerazione del quadro clinico, il paziente è stato candidato a trapianto cardiaco (TC) e, prima dell’esecuzione della gastro- e della colonscopia previste per l’inserimento in lista, con l’intento di ridurre il rischio di AV potenzialmente innescate dalla stimolazione adrenergica durante le procedure endoscopiche, è stato pretrattato con PLSGB eseguito con sola ropivacaina, inducendo con un successo una sindrome di Horner transitoria (Fig.A). Le procedure endoscopiche sono state eseguite senza complicanze aritmiche ed il paziente è stato dimesso in attesa di TC.

Conclusioni

Proponiamo il possibile uso del PLSGB come strategia di pretrattamento per pazienti ad alto rischio di AV candidati a procedure invasive potenzialmente associate a stimolazione adrenergica, nella speranza che questo caso possa fornire l’ipotesi di lavoro per futuri studi su questo argomento.Introduzione

Il blocco percutaneo del ganglio stellato di sinistra (PLSGB) è stato descritto come sicuro ed efficace nella gestione delle tempeste aritmiche (TA) refrattarie. Presentiamo il caso di un uomo con TA trattato efficacemente con PLSGB, successivamente candidato ad una procedura invasiva potenzialmente associata a stimolazione adrenergica e proponiamo l’uso di questa tecnica come strategia di pretrattamento in questo contesto.

Presentazione

Un uomo di 57 anni è stato ricoverato nel nostro reparto per TA. Due anni prima era stato trattato con angioplastica primaria per STEMI inferiore e quattro mesi prima era stato sottoposto a by-pass aorto-coronarico, contestuale sostituzione valvolare mitralica con protesi meccanica, chiusura di difetto interventricolare e, in considerazione della severa disfunzione ventricolare sinistra, ad impianto di defibrillatore in prevenzione primaria. Al momento del ricovero è stato trattato mediante infusione di lidocaina con cessazione delle aritmie ventricolari (AV). Una valutazione clinica globale non ha mostrato la presenza di evidenti fattori scatenanti la TA. Cinque giorni dopo si è assistito ad una recidiva di AV refrattarie alla terapia con amiodarone, lidocaina, magnesio solfato, aumento della frequenza di stimolazione, e sedazione con dexmedetomidina. È stato quindi tento il PLSGB tramite approccio anatomico ed iniezione di lidocaina e ropivacaina con completa remissione degli episodi aritmici. Dopo una settimana libera da AV si è assistito a una nuova TA e il PLSGB è stato ripetuto con le stesse modalità con completa risoluzione delle aritmie. In considerazione del quadro clinico, il paziente è stato candidato a trapianto cardiaco (TC) e, prima dell’esecuzione della gastro- e della colonscopia previste per l’inserimento in lista, con l’intento di ridurre il rischio di AV potenzialmente innescate dalla stimolazione adrenergica durante le procedure endoscopiche, è stato pretrattato con PLSGB eseguito con sola ropivacaina, inducendo con un successo una sindrome di Horner transitoria (Fig.A). Le procedure endoscopiche sono state eseguite senza complicanze aritmiche ed il paziente è stato dimesso in attesa di TC.

Conclusioni

Proponiamo il possibile uso del PLSGB come strategia di pretrattamento per pazienti ad alto rischio di AV candidati a procedure invasive potenzialmente associate a stimolazione adrenergica, nella speranza che questo caso possa fornire l’ipotesi di lavoro per futuri studi su questo argomento.Introduzione

Il blocco percutaneo del ganglio stellato di sinistra (PLSGB) è stato descritto come sicuro ed efficace nella gestione delle tempeste aritmiche (TA) refrattarie. Presentiamo il caso di un uomo con TA trattato efficacemente con PLSGB, successivamente candidato ad una procedura invasiva potenzialmente associata a stimolazione adrenergica e proponiamo l’uso di questa tecnica come strategia di pretrattamento in questo contesto.

Presentazione

Un uomo di 57 anni è stato ricoverato nel nostro reparto per TA. Due anni prima era stato trattato con angioplastica primaria per STEMI inferiore e quattro mesi prima era stato sottoposto a by-pass aorto-coronarico, contestuale sostituzione valvolare mitralica con protesi meccanica, chiusura di difetto interventricolare e, in considerazione della severa disfunzione ventricolare sinistra, ad impianto di defibrillatore in prevenzione primaria. Al momento del ricovero è stato trattato mediante infusione di lidocaina con cessazione delle aritmie ventricolari (AV). Una valutazione clinica globale non ha mostrato la presenza di evidenti fattori scatenanti la TA. Cinque giorni dopo si è assistito ad una recidiva di AV refrattarie alla terapia con amiodarone, lidocaina, magnesio solfato, aumento della frequenza di stimolazione, e sedazione con dexmedetomidina. È stato quindi tento il PLSGB tramite approccio anatomico ed iniezione di lidocaina e ropivacaina con completa remissione degli episodi aritmici. Dopo una settimana libera da AV si è assistito a una nuova TA e il PLSGB è stato ripetuto con le stesse modalità con completa risoluzione delle aritmie. In considerazione del quadro clinico, il paziente è stato candidato a trapianto cardiaco (TC) e, prima dell’esecuzione della gastro- e della colonscopia previste per l’inserimento in lista, con l’intento di ridurre il rischio di AV potenzialmente innescate dalla stimolazione adrenergica durante le procedure endoscopiche, è stato pretrattato con PLSGB eseguito con sola ropivacaina, inducendo con un successo una sindrome di Horner transitoria (Fig.A). Le procedure endoscopiche sono state eseguite senza complicanze aritmiche ed il paziente è stato dimesso in attesa di TC.

Conclusioni

Proponiamo il possibile uso del PLSGB come strategia di pretrattamento per pazienti ad alto rischio di AV candidati a procedure invasive potenzialmente associate a stimolazione adrenergica, nella speranza che questo caso possa fornire l’ipotesi di lavoro per futuri studi su questo argomento.Introduzione

Il blocco percutaneo del ganglio stellato di sinistra (PLSGB) è stato descritto come sicuro ed efficace nella gestione delle tempeste aritmiche (TA) refrattarie. Presentiamo il caso di un uomo con TA trattato efficacemente con PLSGB, successivamente candidato ad una procedura invasiva potenzialmente associata a stimolazione adrenergica e proponiamo l’uso di questa tecnica come strategia di pretrattamento in questo contesto.

Presentazione

Un uomo di 57 anni è stato ricoverato nel nostro reparto per TA. Due anni prima era stato trattato con angioplastica primaria per STEMI inferiore e quattro mesi prima era stato sottoposto a by-pass aorto-coronarico, contestuale sostituzione valvolare mitralica con protesi meccanica, chiusura di difetto interventricolare e, in considerazione della severa disfunzione ventricolare sinistra, ad impianto di defibrillatore in prevenzione primaria. Al momento del ricovero è stato trattato mediante infusione di lidocaina con cessazione delle aritmie ventricolari (AV). Una valutazione clinica globale non ha mostrato la presenza di evidenti fattori scatenanti la TA. Cinque giorni dopo si è assistito ad una recidiva di AV refrattarie alla terapia con amiodarone, lidocaina, magnesio solfato, aumento della frequenza di stimolazione, e sedazione con dexmedetomidina. È stato quindi tento il PLSGB tramite approccio anatomico ed iniezione di lidocaina e ropivacaina con completa remissione degli episodi aritmici. Dopo una settimana libera da AV si è assistito a una nuova TA e il PLSGB è stato ripetuto con le stesse modalità con completa risoluzione delle aritmie. In considerazione del quadro clinico, il paziente è stato candidato a trapianto cardiaco (TC) e, prima dell’esecuzione della gastro- e della colonscopia previste per l’inserimento in lista, con l’intento di ridurre il rischio di AV potenzialmente innescate dalla stimolazione adrenergica durante le procedure endoscopiche, è stato pretrattato con PLSGB eseguito con sola ropivacaina, inducendo con un successo una sindrome di Horner transitoria (Fig.A). Le procedure endoscopiche sono state eseguite senza complicanze aritmiche ed il paziente è stato dimesso in attesa di TC.

Conclusioni

Proponiamo il possibile uso del PLSGB come strategia di pretrattamento per pazienti ad alto rischio di AV candidati a procedure invasive potenzialmente associate a stimolazione adrenergica, nella speranza che questo caso possa fornire l’ipotesi di lavoro per futuri studi su questo argomento.