Una donna di 53 anni, veniva ricoverata per dolore toracico insorto da 2 settimane, febbre, tosse, astenia e mialgie. Il dolore era esacerbato dalla posizione supina e dall’inspirazione. Il tampone nasofaringeo (test PCR) risultava positivo per SARS-CoV-2. L’ECG di ingresso mostrava lieve sopraslivellamento del tratto ST (0,5mm) nelle derivazioni inferolaterali e l’ecocardiogramma documentava normali volumi ventricolari sinistri, EF lievemente ridotta (52%) senza anomalie segmentarie della cinesi. Gli esami ematochimici mostravano elevati valori di troponina hS (818 pg/mL), proBNP (19.19 pg/mL), CRP (42 mg/dL), D-Dimero (1090 ng/mL) e GB (13000/uL, N 89%, L 7%). Anche IL-6 risultava alterata (18 ng/mL). L’ECG a 24 ore documentava inversione delle T in inferolaterale. La Coro-TC non mostrava lesioni delle coronarie epicardiche. Il controllo ecocardiografico a 5 giorni evidenziava ipocinesia inferolaterale, EF migliorata e minimo versamento pericardico. Per il sospetto di miopericardite venivano iniziati aspirina, fondaparinoux e steroidi ad alte dosi: dopo pochi giorni si assisteva a miglioramento clinico, normalizzazione dell’ ECG, dell’ecocardiogramma e della troponina. Al controllo a 6 settimane, la paziente era asintomatica, con ECG ed Ecocardiogramma normali. Invece la RMN cardiaca documentava segni di danno endoteliale: presenza di edema interstiziale in sede inferoapicale ed anterosettale (STIR-T2-pesata) senza LGE. Abbiamo quindi dosato alcuni marker di danno endoteliale: ICAM-1, VCAM-1 and von Willebrand factor (vWF) che risultavano tutti elevati se confrontati con quelli di soggetti sani (535 ng/ml, 265 ng/ml, and 1659 ng/ml, rispettivamente). Il caso descritto era suggestivo per miopericardite Sars-Cov-2 relata, ma l’ecocardiogramma e la RMN non mostravano i segni classici di miocardite; inveve la RMN evidenziava edema interstiziale ed iperemia, tipici segni di danno endoteliale che, se accompagnati a elevati livelli di markers di adesione endoteliale (vWF, ICAM-1,VCAM-1), possono rappresentare disfunzione dell’endotelio del microcircolo, causata da endotelialite miocardica. In conclusione, il nostro caso suggerisce che nella patologia da COVID, la presenza di danno miocardico attribuito spesso a miocardite, in realtà potrebbe essere provocato da endotelialite miocardica e che una terapia precoce con farmaci antiifiammatori (steroidi) potrebbe essere particolarmente benefica in pazienti con elevati valori di troponina non altrimenti spiegati