Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P300

MIOCARDITE ACUTA COMPLICATA DA INSTABILITA' ARITMICA IN GIOVANE DONNA

E. Utzeri, S. Santus, M. Licciardi, M. Mandas, N. Campana, S. Angius, A. Gioi, S. Maiani, F. Perra, M. F. Marchetti, R. Montisci
POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”, POLICLINICO UNIVERSITARIO MONSERRATO “DUILIO CASULA”

Background: Nei pazienti con diagnosi di miocardite acuta, la complicanza aritmica può avvenire in ogni stadio della malattia, sebbene risulti una presentazione clinica poco descritta in letteratura.

Case report: Una giovane donna di 20 anni, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolari e senza comorbidità, si presenta in PS per cardiopalmo e dolore epigastrico irradiato all’arto superiore sinistro con evidenza all’ECG di tachicardia sinusale e alterazioni aspecifiche della ripolarizzazione. Gli esami ematici evidenziavano elevati valori di cTn e normali valori di PCR. L’ecocardiografia all’ingresso era nei limiti della norma. La paziente è stata ricoverata con diagnosi di sospetta miocardite acuta. La degenza è stata complicata da alcuni episodi di dolore toracico e concomitante incremento fasico della cTn (picco 12830ng/L) con evidenza al monitoraggio continuo ECG di frequenti BEV, pertanto è stata ottimizzata la terapia beta-bloccante. Successiva comparsa anche di TVNS polimorfe di breve durata fino a un episodio di torsione di punta sintomatica per pre-sincope, responsive alla terapia con metoprololo e lidocaina; in concomitanza delle aritmie al controllo ecocardiografico evidenza di nuove alterazioni della cinetica (ipocinesia in sede laterale medio-apicale e setto anteriore). Il sospetto clinico di miocardite acuta è stato poi confermato dalla RMN cuore e la paziente è stata sottoposta a due BEM in due centri differenti e in momenti diversi, risultate non conclusive. Per indagare l’eziologia della patologia infiammatoria miocardica è stato effettuato uno screening immuno-infettivologico risultato nella norma, ad eccezione del riscontro di una tireopatia autoimmune in eutiroidismo.

La paziente è stata dimessa con defibrillatore indossabile in prevenzione secondaria. Al follow-up non si sono ripresentati episodi aritmici e si è osservata completa normalizzazione della cTn; il controllo con RMN cuore ha mostrato una risoluzione completa del processo infiammatorio in assenza di segni di fibrosi.

Conclusioni:Il meccanismo fisiopatologico che sottende le aritmie ventricolari durante l’infiammazione acuta del miocardio è poco chiaro, ma generalmente si autolimitano senza ricorrenze dopo la fase acuta. La gestione delle aritmie nella miocardite acuta è generalmente di supporto e non ci sono evidenze che i farmaci antiaritmici ne riducano l’incidenza. Il defibrillatore indossabile è una opzione terapeutica.Background: Nei pazienti con diagnosi di miocardite acuta, la complicanza aritmica può avvenire in ogni stadio della malattia, sebbene risulti una presentazione clinica poco descritta in letteratura.

Case report: Una giovane donna di 20 anni, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolari e senza comorbidità, si presenta in PS per cardiopalmo e dolore epigastrico irradiato all’arto superiore sinistro con evidenza all’ECG di tachicardia sinusale e alterazioni aspecifiche della ripolarizzazione. Gli esami ematici evidenziavano elevati valori di cTn e normali valori di PCR. L’ecocardiografia all’ingresso era nei limiti della norma. La paziente è stata ricoverata con diagnosi di sospetta miocardite acuta. La degenza è stata complicata da alcuni episodi di dolore toracico e concomitante incremento fasico della cTn (picco 12830ng/L) con evidenza al monitoraggio continuo ECG di frequenti BEV, pertanto è stata ottimizzata la terapia beta-bloccante. Successiva comparsa anche di TVNS polimorfe di breve durata fino a un episodio di torsione di punta sintomatica per pre-sincope, responsive alla terapia con metoprololo e lidocaina; in concomitanza delle aritmie al controllo ecocardiografico evidenza di nuove alterazioni della cinetica (ipocinesia in sede laterale medio-apicale e setto anteriore). Il sospetto clinico di miocardite acuta è stato poi confermato dalla RMN cuore e la paziente è stata sottoposta a due BEM in due centri differenti e in momenti diversi, risultate non conclusive. Per indagare l’eziologia della patologia infiammatoria miocardica è stato effettuato uno screening immuno-infettivologico risultato nella norma, ad eccezione del riscontro di una tireopatia autoimmune in eutiroidismo.

La paziente è stata dimessa con defibrillatore indossabile in prevenzione secondaria. Al follow-up non si sono ripresentati episodi aritmici e si è osservata completa normalizzazione della cTn; il controllo con RMN cuore ha mostrato una risoluzione completa del processo infiammatorio in assenza di segni di fibrosi.

Conclusioni:Il meccanismo fisiopatologico che sottende le aritmie ventricolari durante l’infiammazione acuta del miocardio è poco chiaro, ma generalmente si autolimitano senza ricorrenze dopo la fase acuta. La gestione delle aritmie nella miocardite acuta è generalmente di supporto e non ci sono evidenze che i farmaci antiaritmici ne riducano l’incidenza. Il defibrillatore indossabile è una opzione terapeutica.Background: Nei pazienti con diagnosi di miocardite acuta, la complicanza aritmica può avvenire in ogni stadio della malattia, sebbene risulti una presentazione clinica poco descritta in letteratura.

Case report: Una giovane donna di 20 anni, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolari e senza comorbidità, si presenta in PS per cardiopalmo e dolore epigastrico irradiato all’arto superiore sinistro con evidenza all’ECG di tachicardia sinusale e alterazioni aspecifiche della ripolarizzazione. Gli esami ematici evidenziavano elevati valori di cTn e normali valori di PCR. L’ecocardiografia all’ingresso era nei limiti della norma. La paziente è stata ricoverata con diagnosi di sospetta miocardite acuta. La degenza è stata complicata da alcuni episodi di dolore toracico e concomitante incremento fasico della cTn (picco 12830ng/L) con evidenza al monitoraggio continuo ECG di frequenti BEV, pertanto è stata ottimizzata la terapia beta-bloccante. Successiva comparsa anche di TVNS polimorfe di breve durata fino a un episodio di torsione di punta sintomatica per pre-sincope, responsive alla terapia con metoprololo e lidocaina; in concomitanza delle aritmie al controllo ecocardiografico evidenza di nuove alterazioni della cinetica (ipocinesia in sede laterale medio-apicale e setto anteriore). Il sospetto clinico di miocardite acuta è stato poi confermato dalla RMN cuore e la paziente è stata sottoposta a due BEM in due centri differenti e in momenti diversi, risultate non conclusive. Per indagare l’eziologia della patologia infiammatoria miocardica è stato effettuato uno screening immuno-infettivologico risultato nella norma, ad eccezione del riscontro di una tireopatia autoimmune in eutiroidismo.

La paziente è stata dimessa con defibrillatore indossabile in prevenzione secondaria. Al follow-up non si sono ripresentati episodi aritmici e si è osservata completa normalizzazione della cTn; il controllo con RMN cuore ha mostrato una risoluzione completa del processo infiammatorio in assenza di segni di fibrosi.

Conclusioni:Il meccanismo fisiopatologico che sottende le aritmie ventricolari durante l’infiammazione acuta del miocardio è poco chiaro, ma generalmente si autolimitano senza ricorrenze dopo la fase acuta. La gestione delle aritmie nella miocardite acuta è generalmente di supporto e non ci sono evidenze che i farmaci antiaritmici ne riducano l’incidenza. Il defibrillatore indossabile è una opzione terapeutica.Background: Nei pazienti con diagnosi di miocardite acuta, la complicanza aritmica può avvenire in ogni stadio della malattia, sebbene risulti una presentazione clinica poco descritta in letteratura.

Case report: Una giovane donna di 20 anni, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolari e senza comorbidità, si presenta in PS per cardiopalmo e dolore epigastrico irradiato all’arto superiore sinistro con evidenza all’ECG di tachicardia sinusale e alterazioni aspecifiche della ripolarizzazione. Gli esami ematici evidenziavano elevati valori di cTn e normali valori di PCR. L’ecocardiografia all’ingresso era nei limiti della norma. La paziente è stata ricoverata con diagnosi di sospetta miocardite acuta. La degenza è stata complicata da alcuni episodi di dolore toracico e concomitante incremento fasico della cTn (picco 12830ng/L) con evidenza al monitoraggio continuo ECG di frequenti BEV, pertanto è stata ottimizzata la terapia beta-bloccante. Successiva comparsa anche di TVNS polimorfe di breve durata fino a un episodio di torsione di punta sintomatica per pre-sincope, responsive alla terapia con metoprololo e lidocaina; in concomitanza delle aritmie al controllo ecocardiografico evidenza di nuove alterazioni della cinetica (ipocinesia in sede laterale medio-apicale e setto anteriore). Il sospetto clinico di miocardite acuta è stato poi confermato dalla RMN cuore e la paziente è stata sottoposta a due BEM in due centri differenti e in momenti diversi, risultate non conclusive. Per indagare l’eziologia della patologia infiammatoria miocardica è stato effettuato uno screening immuno-infettivologico risultato nella norma, ad eccezione del riscontro di una tireopatia autoimmune in eutiroidismo.

La paziente è stata dimessa con defibrillatore indossabile in prevenzione secondaria. Al follow-up non si sono ripresentati episodi aritmici e si è osservata completa normalizzazione della cTn; il controllo con RMN cuore ha mostrato una risoluzione completa del processo infiammatorio in assenza di segni di fibrosi.

Conclusioni:Il meccanismo fisiopatologico che sottende le aritmie ventricolari durante l’infiammazione acuta del miocardio è poco chiaro, ma generalmente si autolimitano senza ricorrenze dopo la fase acuta. La gestione delle aritmie nella miocardite acuta è generalmente di supporto e non ci sono evidenze che i farmaci antiaritmici ne riducano l’incidenza. Il defibrillatore indossabile è una opzione terapeutica.Background: Nei pazienti con diagnosi di miocardite acuta, la complicanza aritmica può avvenire in ogni stadio della malattia, sebbene risulti una presentazione clinica poco descritta in letteratura.

Case report: Una giovane donna di 20 anni, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolari e senza comorbidità, si presenta in PS per cardiopalmo e dolore epigastrico irradiato all’arto superiore sinistro con evidenza all’ECG di tachicardia sinusale e alterazioni aspecifiche della ripolarizzazione. Gli esami ematici evidenziavano elevati valori di cTn e normali valori di PCR. L’ecocardiografia all’ingresso era nei limiti della norma. La paziente è stata ricoverata con diagnosi di sospetta miocardite acuta. La degenza è stata complicata da alcuni episodi di dolore toracico e concomitante incremento fasico della cTn (picco 12830ng/L) con evidenza al monitoraggio continuo ECG di frequenti BEV, pertanto è stata ottimizzata la terapia beta-bloccante. Successiva comparsa anche di TVNS polimorfe di breve durata fino a un episodio di torsione di punta sintomatica per pre-sincope, responsive alla terapia con metoprololo e lidocaina; in concomitanza delle aritmie al controllo ecocardiografico evidenza di nuove alterazioni della cinetica (ipocinesia in sede laterale medio-apicale e setto anteriore). Il sospetto clinico di miocardite acuta è stato poi confermato dalla RMN cuore e la paziente è stata sottoposta a due BEM in due centri differenti e in momenti diversi, risultate non conclusive. Per indagare l’eziologia della patologia infiammatoria miocardica è stato effettuato uno screening immuno-infettivologico risultato nella norma, ad eccezione del riscontro di una tireopatia autoimmune in eutiroidismo.

La paziente è stata dimessa con defibrillatore indossabile in prevenzione secondaria. Al follow-up non si sono ripresentati episodi aritmici e si è osservata completa normalizzazione della cTn; il controllo con RMN cuore ha mostrato una risoluzione completa del processo infiammatorio in assenza di segni di fibrosi.

Conclusioni:Il meccanismo fisiopatologico che sottende le aritmie ventricolari durante l’infiammazione acuta del miocardio è poco chiaro, ma generalmente si autolimitano senza ricorrenze dopo la fase acuta. La gestione delle aritmie nella miocardite acuta è generalmente di supporto e non ci sono evidenze che i farmaci antiaritmici ne riducano l’incidenza. Il defibrillatore indossabile è una opzione terapeutica.