Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P29

IMPIANTO DI AICD BICAMERALE IN PAZIENTE RISUSCITATA DA ARRESTO CARDIACO CON FENOMENO R/T ALL'HOLTER

G. Incampo, V. De Luca, D. Rizzo, F. Bux, M. Moramarco, M. R. Pirozzi, R. Valecce, F. Cassano, M. V. Bonfantino
OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA, OSPEDALE DI VENERE ASL BA

Donna di 72 anni ipertesa da trent’anni, rianimata da arresto cardiaco in occasione di intervento di protesi del ginocchio destro a gennaio 2020, con massaggio cardiaco esterno e intubazione orotracheale. All’esame Holter eseguito a febbraio 2021, presenza di coppie e fenomeno R/T con classe Lown 1B-3-4A-5. Si sottopone la paziente a coronarografia che evidenza solo lieve ateromasia senza stenosi emodinamicamente significative dei distretti arteriosi esplorati. All’Ecocardiogramma, FE stimata del 60 %. Sulla scorta dei dati anamnestici e del riscontro della classe quinta di Lown all’Holter, si decide di impiantare un defibrillatore bicamerale in prevenzione secondaria. Il punto vulnerabile della refrattarieta’ ventricolare notoriamente cade sotto i 300 msec e nel caso clinico in questione c’e’ riscontro all’holter della classe quinta di lown con fenomeno R su T e intervallo di accoppiamento di 276 msec. La precocita’ delle ectopie ventricolari e’ gia’ di per se’ un fattore di rischio per m.i., rafforzato nel caso clincio in questione dalla anamnesi positiva per arresto cardiaco resuscitato in ambiente ospedaliero. Non indicato a nostro parere lo studio elettrofisiologico di inducibilita’, vista la positivita’ della storia clinica e dell’ECG dinamico secondo Holter che esamina il fenomeno aritmico nel suo spontaneo e naturale modo di presentarsi nel ritmo circadiano. La riproducibilita’ in laboratorio con il SEI, della vulnerabilita’ elettrica e’ stata infatti negli ultimi anni ridimensionata, per alta specificita’ ma bassa sensibilita’, essendoci nella realta’ clinica del paziente fattori neurovegetativi e bioumorali flussuonari, che favoriscono la induzione di aritmie maligne e che sfuggono alla analisi predittiva laboratoristica. La messa in sicurezza della paziente con l’impianto dell’AICD bicamerale e’ scaturita da una analisi clinico – diagnostico – strumentale e dopo ampia discussione da parte dell’heart team nella nostra Unita’ Operativa.