Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P285

RUOLO PROGNOSTICO DELLE VARIAZIONI TEMPORALI ELETTROCARDIOGRAFICHE IN PAZIENTI CON EMBOLIA POLMONARE ACUTA. DATI DALL'ITALIAN PULMONARY EMBOLISM REGISTRY (IPER).

M. Zuin, C. Bilato, A. Bongarzoni, P. Zonzin, F. Casazza, L. Roncon
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA, DIPARTIMENTO DI CARDIOLOGIA, OSPEDALI DELL'OVEST VICENTINO, OSPEDALE S. CARLO, DIPARTIMENTO DI CARDIOLOGIA, OSPEDALE CIVILE DI ROVIGO , OSPEDALE S.CARLO, DIPARTIMENTO DI CARDIOLOGIA, OSPEDALE CIVILE DI ROVIGO

Background: Il potenziale ruolo prognostico delle variazioni ECG durante il decorso dell’embolia polmonare (EP) acuta è stato scarsamente indagato nel corso degli anni. Metodi: I dati riguardanti i pazienti arruolati prospetticamente nel registro IPER, aventi tre ECG (il primo all’atto del ricovero, il secondo dopo tre giorni di degenza ed il terzo alla dimissione) sono stati estratti ed analizzati. Risultati: In totale, 687 pazienti (286 maschi, età media 69.0± 15.5 anni) sono stati inclusi nello studio. La risoluzione dei segni elettrocardiografici di RVS (BBDX, SQ3T3 ed onde T negative da V1 a V4) seguiva un medesimo schema sia nei pazienti a non alto che ad alto rischio, presentando per prima la normalizzazione del pattern S1QT3 seguita poi dalla risoluzione del BBDX. Al contrario, ulteriori NTWs comparivano tra il primo e secondo ECG in circa il 20% dei casi per poi subire una parziale risoluzione entro la dimissione.  La persistenza di RVS al secondo tracciato si associava ad un più elevato rischio di morte entro 30 giorni dall’evento acuto solo nei pazienti ad alto rischio [HRa:2.78 (95% CI: 1.05-7.31. p=0.03), con una sensibilità, specificità, PPV e PPN del 90.0%, 94.1%, 85.7% e 96.0%, rispettivamente. Inoltre, la mancata normalizzazione del BBDX [HRa: 2.78 (95% CI: 1.05-7.31, p=0.003)], delle NTW [HRa: 1.63 (95% CI: 1.04-2.55), p<0.0001] e della normalizzazione del complesso qR in V1 [HRa: 12.5 (95% CI: 3.39-46.4,) p<0.0001] comportavano un rischio aumentato di prognosi infausta nel breve termine. I pazienti ad alto rischio che presentavano contemporaneamente al secondo ECG, mancata risoluzione del BBDX, delle NTWs e scomparsa del complesso qR in V1 presentavano un più alto rischio di morte a 30 giorni aumentato [HR: 9.44, (95% CI: 5.22-17.05, p<0.0001]. Il test C statistico confermava nei soggetti ad alto rischio un miglioramento del potere prognostico a breve termine usando come discriminanti la mancata risoluzione sia contemporanea ECG (0.77, 95% CI: 0.51-0.94) che singola (0.61, 95% CI 0.42-0.79; 0.70, 95% CI: 0.52-0.88; 0.74, 95% CI: 0.56-0.96). del BBDX, NTWs e qR in V1. Conclusioni: La mancata risoluzione del BBDX, delle NTWs e del pattern qR in V1 alla terza giornata di ospedalizzazione rappresentano fattori prognostici indipendenti di morte entro 30 giorni nei pazienti con EP acuta ad alto rischio. In termini di potere prognostico, la loro valutazione individuale risulta inferiore rispetto a quella complessiva o combinata.