Premessa: L’embolia polmonare è una malattia ancora caratterizzata da un’elevata mortalità e che può richiedere il ricovero in terapia intensiva.
Scopo: Valutare quali parametri, nella vita reale di un Pronto Soccorso, sono correlati alla necessità e alla durata del ricovero in terapia intensiva.
Metodi: studio osservazionale retrospettivo monocentrico, su pazienti geriatrici (> 75 anni) che accedono al nostro PS, in cui è stata diagnosticata un’embolia polmonare acuta. L’arruolamento è iniziato nel 2016 e concluso nel 2019. Abbiamo raccolto dati da anamnesi, esame obiettivo, test di laboratorio, imaging ed outcome.
Risultati: Sono stati arruolati 247 pazienti, con un’età media di 83 anni e prevalenza femminile (F = 63%). Di questi 12 hanno necessitato ricovero in terapia intensiva dal Pronto Soccorso. Per quanto riguarda la necessità di ricovero in rianimazione non c'è correlazione con l’età ed i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca), nonché gli indici di shock derivati (p > 0,05). Solo i valori della pressione arteriosa sistolica mostrano un trend che però non raggiunge la significatività (p = 0,06). Tra i parametri dell’emogasanalisi, solo una bassa pCO2 ha una leggera correlazione (p < 0,05). Tra i test ematochimici i valori del D-Dimero (p <0,01) e della creatinina (p <0,05) mostrano una correlazione significativa.
Per quanto riguarda la durata della degenza in rianimazione, l’età, i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca) e gli indici derivati di shock non mostrano alcuna correlazione (rho∼0; p> 0.05), così come la presenza di embolia polmonare massiva (p > 0,5) . Una debole correlazione è invece presente con valori elevati di D-Dimero (rho∼0.25; p <0.005), creatinina (rho∼0.33; p <0.0005). La presenza di danno d’organo correla in maniera statisticamente significativa (p < 0,0005). Eccellente correlazione è mostrata dall’incide sPESI (p <0,0001). Presente inoltre una discreta correlazione con le alterazioni del pH (rho∼0.61; p <0.0001). Correlazione per i parametri dell'emogasanalisi presi in considerazione (pH; pO2; pCO2; lattati).
Conclusioni: Lo studio suggerisce una ridotta significatività dei parametri vitali, e degli indici da essi derivati, per la necessità e durata di ricovero in rianimazione; che risulta invece correlata alla presenza di danno d’organo, a bassi valori di pCO2, ad elevati valori di D-Dimero e della creatinina.Premessa: L’embolia polmonare è una malattia ancora caratterizzata da un’elevata mortalità e che può richiedere il ricovero in terapia intensiva.
Scopo: Valutare quali parametri, nella vita reale di un Pronto Soccorso, sono correlati alla necessità e alla durata del ricovero in terapia intensiva.
Metodi: studio osservazionale retrospettivo monocentrico, su pazienti geriatrici (> 75 anni) che accedono al nostro PS, in cui è stata diagnosticata un’embolia polmonare acuta. L’arruolamento è iniziato nel 2016 e concluso nel 2019. Abbiamo raccolto dati da anamnesi, esame obiettivo, test di laboratorio, imaging ed outcome.
Risultati: Sono stati arruolati 247 pazienti, con un’età media di 83 anni e prevalenza femminile (F = 63%). Di questi 12 hanno necessitato ricovero in terapia intensiva dal Pronto Soccorso. Per quanto riguarda la necessità di ricovero in rianimazione non c'è correlazione con l’età ed i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca), nonché gli indici di shock derivati (p > 0,05). Solo i valori della pressione arteriosa sistolica mostrano un trend che però non raggiunge la significatività (p = 0,06). Tra i parametri dell’emogasanalisi, solo una bassa pCO2 ha una leggera correlazione (p < 0,05). Tra i test ematochimici i valori del D-Dimero (p <0,01) e della creatinina (p <0,05) mostrano una correlazione significativa.
Per quanto riguarda la durata della degenza in rianimazione, l’età, i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca) e gli indici derivati di shock non mostrano alcuna correlazione (rho∼0; p> 0.05), così come la presenza di embolia polmonare massiva (p > 0,5) . Una debole correlazione è invece presente con valori elevati di D-Dimero (rho∼0.25; p <0.005), creatinina (rho∼0.33; p <0.0005). La presenza di danno d’organo correla in maniera statisticamente significativa (p < 0,0005). Eccellente correlazione è mostrata dall’incide sPESI (p <0,0001). Presente inoltre una discreta correlazione con le alterazioni del pH (rho∼0.61; p <0.0001). Correlazione per i parametri dell'emogasanalisi presi in considerazione (pH; pO2; pCO2; lattati).
Conclusioni: Lo studio suggerisce una ridotta significatività dei parametri vitali, e degli indici da essi derivati, per la necessità e durata di ricovero in rianimazione; che risulta invece correlata alla presenza di danno d’organo, a bassi valori di pCO2, ad elevati valori di D-Dimero e della creatinina.